TOP

AO DIARIO 13: Il Maradona di Giacarta che tifa Roger Federer

Il bello degli eventi sportivi è che aggregano persone da tutto il mondo. ho ancora vivo il ricordo delle olimpiadi del 2000 di Sydney, la festa della cerimonia d’apertura per le strade del centro città. Mai vista tanta gente tutta insieme come in quella occasione. Ma anche qui a Melbourne non si scherza. Durante il giorno a Melbourne Park c’è davvero il mondo. Poi quando cammini per la città la gente vedi il pass che porti al collo e spesso ti ferma e ti fa mille domande. Come è successo ieri d una fermata del tram in zona Richmond.  Un ragazzo di Giacarta  con il suo father in law  mi hanno avvicinato. “Scusaci, ci sai dire la direzione giusta per il tennis? E’ così che ne viene fuori una bella storiellina.   Ade così si chiama viene dall’Indonesia.  Una passione sfegatata per il tennis soprattutto guarda un po’ per Roger Federer. Abbiamo comprato i biglietti solo qualche settimana fa. Trovati e presi immediatamente.  Ed hai pure l fortuna di vederti Roger. Si non vedo davvero l’ora.  Questa volta il selfie me lo chiedono loro.

ade maradona.JPGGli incontri per le strade di Melbourne 

Come hai detto che ti chiami?  Ade Maradona .   Maradona?  “Si mio papà era un grande appassionato di calcio e al tempo c’era un giovane argentino che giocava già bene  aveva solo 17 anni. Ecco cos’ ho come secondo nome proprio il suo nome MARADONA”.  Ma Ade è contento questa cosa gli ricorda suo papà  che non c’è più.  Saliamo insieme sul tram e andiamo al tennis.

Il mio nuovo amico Indonesiano sarà contento: Federer ha vinto. Sarà stata sicuro una bella giornata. Un po’ meno per i colori italiani.  Anche la corsa di Fognini si  ferma infatti agli ottavi, contro un redivivo Berdych che ora incontrerà Federer.

Copia di berdych pugnetto.jpg

L’anno scorso proprio qui il ceco non aveva visto palla. Roger lo tramortì. Ma Tommasino (per dirla alla Clerici)  in passato ha fatto qualche sgambetto importante allo svizzero. A proposito ieri abbiamo incontrato papà Federer allo stand della Barilla  di fatto abbiamo mangiato praticamente accanto.  Fanno un ottimo piatto di spaghetti al pomodoro basilico e grana. Non ho resistito. Noi italiani dopo un po’ che stiamo lontani da casa sentiamo il bisogno di mangiare degli spaghetti fatti come si deve, E qui li fanno come fossimo in Italia.  Anche il calma svizzero ha mangiato la pasta al pomodoro e dalle facce devono essere rimasti soddisfatti. Subito dopo si sono diretti alla Rod Laver Arena per il match del figliolo contro Fucsovic. Ed io a ruota ma dall’alto per cercare qualche foto particolare.

Copia di federer fine match.jpgFederer vince e giocherà ora nei quarti di finale contro Beredych (©rdophoto)

Oggi ce la prendiamo un po’ più comoda. E così eccoci pronti per un giretto in città giusto per staccare un po’ dal tennis. Incontriamo uno dei più grandi arbitri, il portoghese Carlos Ramos. Sempre molto gentile lo incontriamo spesso e ci salutiamo ogni volta con piacere. Per la cronaca ha arbitrato la finale delle olimpiadi 2012 di Londra quando Murray batte Federer. Tanto solo per ricordarne una delle tante. Oggi tutti e due abbiamo comprato il nuovo libro della Dokic “Unbreakable”. Jelena, ex numero 4 del mondo, ora fa la giornalista e racconta la sua storia difficile sui campi da tennis “How she survive the brutalità of her father”  Io la vidi giocare per la prima volta proprio qui in Australia alle olimpiadi di Sydney ed in questi giorni ci siamo incrociati nei corridoi di Melbourne Park.

 

arbitro.JPGEccomi Con Carlos Ramos 

Bruno mi porta a fare un giretto a China Town. Poi si ritorna, giusti giusti, per Djokovic Chung.

chung 4.jpegChung si esalta dopo un colpo vincente contro Nole (©rdophoto)

Due bei giocatori da fotografare. Molto espressivi.  Bisogna riconoscere che il meno espressivo tra i big è proprio Federer. Per cogliere un suo gesto particolare devi restare lì attento senza mai togliere lo sguardo. Perché se poi fa un sorriso lo fa per un secondo non di più .  E se non sei pronto te lo perdi. Chung e Nole invece abbandono a non finire. Per la gioia dei fotografi.

dioko per blog.jpegUno degli allunghi di Djokovic  (©rdophoto)

Ciao ciao Djokovic.  Tre set a zero. Benvenuto Chung nel tavolo dei grandi. Ed ora per il coreano l’appetito viene mangiando.

 

Rispondi