Federica Scopel: quando la passione rientra in gioco
Dopo un paio di anni senza giocare, Federica Scopel è tornata alla sua vecchia passione della pallavolo. Lo ha fatto cambiando ambiente, da Sedico a Feltre là dove aveva giocato anni addietro sua sorella Serena, tutte e due nel ruolo di alzatrice, trovando in panchina Roberta De Biasio, anche lei un tempo palleggiatrice del Feltre. Una piazza dove sono passate tante tra le più brave in questo ruolo in provincia. Come dimenticare ad esempio Valentina Feltrin, figlia di Gianni ancora all’attivo come dirigente nella società di Cristiano Strazzabosco.
“Avevo bisogno di straccare un po’ la spina, complici alcuni impegni familiari che mi hanno tenuto lontana. Ma non mi ero accorta di quanto mi mancasse andare in palestra finché non ho ricominciato a farlo.”
Un inizio difficile a campionato in corso.
“Malgrado mi sia sempre un po’ tenuta in allenamento, ero decisamente lontana da poter tenere il ritmo partita per un incontro intero. Ma qui non c’era tempo da perdere, per cui dopo solo un paio di settimane senza partite sono scesa in campo nella mischia, con tutte le incognite del caso. Come mi troverò? Riuscirò ancora ad essere competitiva?”
Dubbi che sono durati lo spazio di pochi istanti. Sono bastati difatti un paio di scambi per capire che Federica non ha certo dimenticato come giocare. Un palleggio pulito e preciso con in più quell’esperienza nella gestione del gioco, l’arma che mancava al sestetto feltrino, sicuramente complice l’età media delle ragazze ancora decisamente giovane. Una sorta di seconda allenatrice in campo, un carisma importante, atteggiamento serio ed una leadership proprio riconosciuta, conferita dalla compagne.
“Con il gruppo mi sono trovata subito bene, mi hanno accolta dal primo istante. Nonostante stiamo giocando partite difficili ed importanti, ci stiamo anche divertendo e questo è un valore aggiunto importantissimo.”
Tre successi con Federica: Limana, Colombo e Cavazzale, determinanti per la rischiosa classifica del Feltre.
“Posso dire che sono contenta di aver preso a suo tempo la decisione di fermarmi, così come quella di adesso di tornare in attività e di farlo qui a Feltre, anche se a stagione iniziata. Ho pensato che se proprio non mi fossi trovata bene avrei avuto davanti solo qualche mese. Un inizio insomma mentalmente più leggero. Anche se entrare verso la fine del campionato è sempre complicato.”
Soprattutto in questo caso con il Feltre in piena lotta per la salvezza. “Le compagne non mi hanno fatto sentire, tanto meno la società, una responsabilità sulle spalle, visto il mio ruolo in campo. Quello che si vede da fuori è che sicuramente ti è rimasta tutta la visione di una partita, sai esattamente sempre a chi dare la palla in quel momento “Sì diciamo che è una cosa che forse mi viene naturale – quel dono che solo un vero alzatore possiede e al tempo stesso qualcosa che fa si che le tue compagne si fidino di te – Sono contenta perchè sto facendo del bene alla squadra.”
E come va con l’altra alzatrice? “Sara è brava e ha un buon futuro, ovviamente è tanto giovane quindi ha una strada lunga davanti
Però io credo che abbia davvero ottime potenzialità per diventare un palleggiatore insomma. Deve solo avere pazienza.”
Ancora due partite al termine della stagione in casa dopo Pasqua e poi? Ti è venuta voglia di continuare?
“Non lo escludo, ma è ancora troppo presto, preferisco pensare al campionato Abbiamo solo due punti di vantaggio sulla zona retrocessione. Nell’ultimo match abbiamo portato a casa un punto importante contro il Marmi Lanza, uno tra i sestetti più in forma del momento che ci ha battuto, ma che resta dietro di noi a 2 punti. Siamo abbastanza tranquille, scenderemo in campo per vincere entrambe le ultime partite alla Luzzo.
“Personalmente non ho paura di nessuno, credo che il gruppo e la squadra possa fare la differenza. Contiamo sull’apporto del pubblico come nell’ultimo match interno contro il Cavazzale. È bello vedere anche le giovani del vivaio presenti ad incitarti. Non possiamo certo deluderle. Un motivo in più per vincere e conquistare la salvezza.”