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Michele, il collezionista di racchette

452 racchette raccolte per lo più tra la metà degli anni 80 e gli anni 90. Una vera e propria passione/mania. Michele Bona originario di Belluno, ma cresciuto a San Donato Milanese, le ha ancora tutte, compreso il primo cimelio Una Wilson T3000 che mia mamma mi ha regalato quando eravamo a Tunisi. Avevo 10 anni e mio padre lavorava per la Snam. Ricordo ancora lo shop fornitissimo dell’albergo dove ci trovavamo, c’era davvero di tutto, ma quella racchetta era speciale, l’ho quasi consumata a furia di giocare e la conservo ancora”.

Michele Bona e le sue 452 racchette

Dalla Wilson se poi passato alla Donnay di Agassi.

Solo a guardare come si vestiva l’americano, andai letteralmente fuori di testa. E che dire di quella racchetta con un Fluo che di più proprio non si poteva. Ho sempre adorato i colori piuttosto vistosi, forse in quanto appassionato di skate e di sci, dove la sobrietà non primeggia. In quegli anni tentavo anche di diventare un tennista e, quando potevo, mi compravo i suoi completi, le scarpe, gli accessori; alla fine sembravo più Agassi io di lui in carne ed ossa.”

L’equipaggiamento al completo di Andrè Agassi. Pantaloncini stile jeans, maglietta Nike e le quattro racchette Donnay, così come da collezione di Michele

Che giocatore eri?

“Come Federer ho incominciato come raccattapalle, lo svizzero a Basilea, io a Milano tra il 90 e il 92. La mia carriera da tennista di fatto non è però mai cominciata, avevo sempre troppe cose per la testa, per riuscire a rimanere concentrato così come il tennis richiede. 

Però sono stato all’High School di Long Island a New york, ospite dei miei zii Anna e Gildo e mia cugina Liana. E giocai pure nella squadra di tennis della scuola. Diciamo che mi sono divertito molto. E quando qualcuno pensava di farmi un regalo, il primo pensiero era sempre per il tennis.  Ecco così spuntare un giorno il set di 4 Racket Donnay Pro One di Agassi (2 giallo/blu e 2 arancio/grigio) con relativo borsone”. 

Ritratto di famiglia negli Stati Uniti. Michele non può che indossare ovviamente la t-shirt che usava Andrè Agassi

La passione per il tennis, ma anche per la musica.

“Un po’ come John Mc Enroe: racchette e chitarre.  Che conservo altrettanto attentamente, come quella di Richie Sambora dei Bon Jovi, la Fender Usa 92 con il Floyd”. 

La Fender Usa 92 nella collezione di Michele

In memoria dell’amico Giorgio

“Il mio legame col tennis diventò in seguito anche un impegno morale nei confronti di un mio caro amico scomparso troppo presto in un incidente stradale. Con Giorgio giocavamo spesso quando  tornavo in vacanza a Belluno sul colle del Nevegal, dove c’era un campo in terra battuta, immerso nel verde. Da quel momento però lasciai le 4 Donnay nel borsone e riposi tutto il materiale Tennis negli armadi. Non ne volevo più sapere.  Quache anno più tardi fu mia moglie Cristiana a convincermi a riprendere per mano quello che adoravo e mi lasciò anche lo spazio per mantenere in casa tutta la mia collezione,

Decisi in seguito di acquistare  lo Shop VooDoo Tennis, oltre che un tentativo di nuovo lavoro, fu anche un modo per  onorare la memoria del mio amico Giorgio“.

Finché arrivò  la stretta collaborazione con la ditta Pro Kennex Italia della famiglia Monesi di Brescia

Un altro sogno che si avvera. In mezzo alle racchette da tennis tutto il giorno.  Con un’azienda seria e semplice al tempo stesso. Il nome di Andreas Seppi, che da sempre usa Pro Kennex, è di per sé già una garanzia.

“Un rapporto cui tengo molto”.   Un lavoro, quello di Michele, fatto anche di contatti con giocatori, di presenza in tornei piccoli e grandi, come ad esempio i challenger di Brescia e di Cortina d’Ampezzo, con Filippo Volandri a fine carriera.

Foto di gruppo in piazza a Cortina durante gli Internazionali di tennis

Anche con gestione dello spazio incordatura made by Tecnifibre. la cui rivendita in Italia è sempre nelle mani di Marco Monesi. Il massimo per un appassionato che colleziona racchette.  

Michele Bona a Roma insieme a Matteo e Jacopo Berrettini, Vincenzo Santopadre, Stefano Massari, Flavio Cipolla

LA RACCHETTA DI OGGI  

Il tennis resterà per sempre dentro di me, anche se è ormai complicato trovare il tempo per giocare, Ora comunque utilizzo una bella PRO KENNEX QTOUR PRO 315 grammi.  Ho problemi alle spalle e questa è davvero perfetta per provare a competere e salvaguardare al tempo stesso il mio fisico. Le Donnay di Agassi le tengo invece gelosamente custodite in cantina.

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