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Diario da Wimbledon /2 Il centrale le guardie ed i colori del tennis

Entrare nel campo centrale di Wimbledon è una di quelle cose che nella vita deve essere fatta. Si respira un’aria speciale, la storia del tennis. La prima volta che ho avuto questo onore mi ricordo ho pure pianto nel pensare ai match che da piccolino vedevo in tv con mio papà, che ora non c’è più. Pensate cosa vuol dire poter entrare addirittura nel Pit, nella fossa. Qui i fotografi sono seduti con accanto i giudici di linea. Hai la camera ad altezza prato. E davanti a te questi personaggi vestiti in divisa ufficiale. Lì a ricordarti ancor più la storia del luogo, il rispetto delle regole che qui è massimo.

Copia di roberto centrale guardia.jpg

C’è una solennità unica che rende questo campo il migliore al mondo.  Una volta seduto qui con il giubbotto color Wimbledon d’ordinanza per i fotografi (sono il numero 161) e chi si muove più.

Posso davvero dire di aver realizzato il sogno della mia vita. Con una ciliegina sulla torta l’ingresso di Roger Federer. E’ lui che apre The Championships da vincitore 2017. Tanto per continuare il discorso sulle tradizioni.

Copia di lajovic federer.jpgDay 1 ore 13, signori tutti in piedi, It’s  Roger Federer TIME  (©rdophoto)

“Voglio andare a vedere Federer come posso fare?”  In molti mi rivolgono spesso questa domanda. Beh questa era l’occasione numero uno. Si sapeva già da mesi il luogo e l’ora dove re Roger avrebbe giocato. Unico sacrificio fare la famosa coda londinese.  Che per l’occasione doveva durare almeno due notti per avere la certezza di avere un biglietto per il Central Court.  Fatalità con un meteo, che ha tutto tranne che essere britannico. Qui sono ormai settimane che si sfiorano tutti i giorni i 30 gradi.

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I ball boys hanno pure il capellino stile australiano. A proposito perché i giocatori tutti di bianco e i raccattapalle no?

Ho scoperto poi che c’è una zona in cui tutti i colori sono ben accetti. Nella zona di allenamento all’Aorangi Pavillon ne vedi di tutti i colori

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Simona Halep veste pure pantaloncini colore nero.

Mi sono innamorato di questa area stretta di Wimbledon. Il pubblico ahimè non può entrarci. Ci sono diversi campi uno attaccato all’altro su due piani dove i giocatori si allenano. Ridono scherzano. Una zona semiprotetta. Fotografi giornalisti ci possono entrare,  ma a tempo, con un pass speciale della durata massima di un’ora “Meglio un po’ meno” si raccomandano al desk.

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Vi piace questo completino della Mattek Sand ??? Tutto tranne che English.  Più normale il nostro Matteo Berrettini, che però anche lui di bianco proprio no !

Copia di berrettini primo piano allenamento.jpgMatteo qui all’Aorangi pavillon, ha esordito battendo  uno stoico Sock al quinto set  -©rdophoto

La cosa ci permette di introdurre il tema degli italiani. In forza a livello maschile, tanti come mai prima, ridotti invece ad una sola unità in campo femminile.

Copia di giorgi primo piano fine match.jpgPrimo piano di Camila Giorgi a fine match, Unos guardo intenso allo sparring partner a bordo campo. Del papà nessuna traccia. (©rdophoto)

A Camila dedichiamo la prima foto di Wimbledon 2018 on the courts. Intensa e sofferta la sua vittoria nel primo turno contro Sevastova. Siamo su un campo laterale di quelli tipici di un club.  Posti a sedere pochissimi , tutti in piedi a due centimetri dal campo.

Signori e signori benvenuti a Wimbledon!

 

 

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