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Rafa Nadal si regala Hurkacz a Roma

Dopo Barcellona e Madrid Rafa Nadal torna a giocare anche a Roma. Su quella terra battuta che lo ha visto vincere per ben 10 volte (l’ultima nel 2021). Il primo turno contro il belga Zizou Bergs è stato molto intenso e fisicamente duro: quasi tre ore di partita per lo spagnolo (4-6, 6-3, 6-4) che alla fine si è detto contento della sua condizione fisica.

Stretta di mano a fine match tra Bergs e Nadal (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

“Sto bene, non mi sono fatto male ho fatto tanti errori ma anche delle belle cose.” Tutto vero Rafa, ma queste ultime partite vanno lette con un occhio un po’ diverso rispetto al passato. Chi pensa di andare a vedere il Nadal che ha conosciuto in questi vent’anni di attività si sbaglia. I suoi tic sono gli stessi, il suo pugnetto dopo qualche punto importante anche.

Il rito delle bottigliette di Nadal (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

Ma il peso degli anni, degli infortuni si vede tutto.

Un rovescio un po’ approssimativo di Rafa (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

I movimenti non sono più quelli agili e potentissimi di una volta, appaiono anzi ‘rallentati’, a confronto. Una palla corta fa fatica a recuperarla, quasi non parte nemmeno il maiorchino. Un po’ come contro De Minaur a Barcellona. Ma da un lato è proprio questo è il bello di un giocatore che vuole arrivare fino all’ultimo secondo del possibile a competere su un campo da tennis: la sua costante determinazione.

Lo sguardo aggressivo di Rafa (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

Tre ore di battaglia varranno la decisione di giocare anche il Roland Garros? Difficile pensare il contrario. Anche se forse sarebbe stato più glorificante l’uscire dalla scena da vincitore a Parigi, dopo il successo di due anni fa sul norvegese Ruud. Forse chiudere la carriera in quel momento sarebbe stata la scelta più giusta di fronte ad una splendida e unica carriera come quella di Rafa.

Nadal insieme a Ruud durante la premiazione dopo la finalissima di domenica ROLAMND GARROS 2020 – copyright RDOSPORT FOTO Marta Magni Images

A Barcellona Rafa era afflitto dal dubbio. ‘Che senso ha giocare se non sono competitivo?’  Poi è arrivato il successo su Cobolli. la sconfitta con De Minaur, con la rivincita tostissima dello spagnolo esattamente una settimana dopo a Madrid.

Nadal, Adios Barcellona

Ora la domanda che si pone Nadal è: ‘a che livello posso ancora arrivare?’  Risponde in conferenza: “Non c’è più tempo. Ora è il momento di accelerare, dare il mio massimo possibile e se mi rompo, beh, va bene lo stesso.” Nadal rischia tutto sé stesso come è sempre stato abituato a fare.

Uno che non si è mai tirato indietro dal competere.

L’urlo liberatorio dello spagnolo Rafa Nadal (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

Dopo 728 giorni di assenza, ieri finalmente Rafa si è regalato un altro atto sul centrale del Foro Italico. O meglio ancora, si è regalato la 70esima vittoria nella Città Eterna.
Anticipando di pochi quindici l’arrivo della pioggia e di una pericolosa interruzione con questa rocambolesca vittoria sul numero 108 del ranking Bergs.

Nadal è ancora impegnato con le interviste del fine partita quando inizia a piovere e viene coperto il terreno di gioco (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

Ora il livello della sfida si alza. Sulla strada c’è il polacco Hurkacz. Un test molto impegnativo; sarà questa l’ultima partita di Nadal a Roma?  Mai dire mai quando di mezzo c’è Rafa.

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