Tra Tsitsipas e Ruud attenzione a Lajovic e Etcheverry
Una gara ad eliminazione l’edizione numero 71 del ‘Godò’ di Barcellona. Si inizia con il ritiro del campione in carica Carlos Alcaraz presente lunedì per dichiarare il suo forfait.
Poi tutti i fari sono puntati sul re del rosso Rafa Nadal. C’è gente in ogni angolo del circolo che non si vuole perdere l’ultima volta del proprio idolo. Che riesce a vincere la prima partita, ma poi cede alla seconda da un De Minaur troppo per lui, ma a sua volta troppo poco per il transalpino Fils allenato da Bruguera e Grosjiean.
Il serbo che non ti aspetti, Lajovic, torna alla carica quasi inaspettatamente. Si conferma “ammazza-francesi” e dopo Humbert, fa fuori il nuovo idolo dei Bleus, oltre all’unica teste di serie spagnola del torneo Davidovich Fokina (numero 11).
La testa di serie numero 2, il russo Andrej Rublev è ormai più intento ad arrabbiarsi con se stesso e soprattutto con le sue racchette piuttosto di giocare.
Proseguono la corsa al titolo i due freschissimi finalisti di Montecarlo.
Ruud vince e convince, rispetto all’edizione 2023: il norvegese non ha perso un solo set e ieri si è preso anche la rivincita contro Matteo Arnaldi, che lo aveva superato l’anno scorso a Madrid. Peccato per il nostro portacolori cha cui è mancata un po’ di continuità.
Che dire del greco Tsitsipas? Il suo avversario, l’argentino Facundo Diaz Acosta è il nuovo prototipo di terraiolo. Macina chilometri e chilometri, fastidiosamente mancino, abile a leggere il gioco, capace di rifilare splendide palle corte e giocare senza paura fino al match point.
Il pubblico non sa che fare, vorrebbe quasi tifare per l’argentino il cui cognome ricorda il loro grande campione Costa, ma non vuole perdere nemmeno il fascino di Stefan. Le ovazioni sono per entrambi gli atleti e il tie break finale è giocato tutto col fiato sospeso.
Ne esce una partita da tragedia greca consumata all’ultimo respiro in cui sopravvive, ma un po’ malconcio, Tsitsipas, che si regala la semifinale contro Lajovic.
Un incontro, per gli amanti dell’eleganza, fatto di colpi di rovescio a una mano.
E pensare che quando era giovane Dusan perse il torneo Futures di Este da Matteo Viola: ve lo ricordate il veneziano che si è ritirato nello stesso anno di Federer? Lajovic ci perse pure nelle qualificazioni agli Australian Open nel 2012, l’anno in cui Viola riuscì a qualificarsi per il suo unico main draw della sua carriera. Una piccola divagazione giusto per far capire, se ce ne fosse bisogno, come sia meravigliosamente complicato il gioco del tennis.
Ma attenzione tra i litiganti c’è anche l’argentino Thomas Etcheverry, che zitto zitto sta facendo un gran torneo. Negli ottavi ha rimesso (proprio letteralmente) anche l’anima per poi ha spazzare via il suo avversario. Così come ieri ha fatto con l’inglese Norrie.
Oggi la sfida tra l’argentino e Ruud alle 13.30.
A seguire, non prima delle 16, l’indiavolato Lajovic affronterà Tsitsipas.