Isabella Rossi alla seconda stagione a Palau. “Felice di giocare in Sardegna.”
Una decina d’anni tra serie B1 e B2 in giro per l’Italia, Isabella Rossi è approdata a gennaio 2023 a Palau ed ha prolungato la sua permanenza anche per questa stagione. Una cosa che non è successa molto spesso nella carriera della ventisettenne schiacciatrice lombarda. Che fin dall’età di 17 anni ha iniziato a fare la valigia, lasciando la Pro Patria Milano, vestendo la maglia di tanti sestetti, passando dal Piemonte all’Umbria, dalla Toscana al Veneto, dall’Alto Adige alle Marche fino ad arrivare in Puglia ed infine approdare in Sardegna.
“Ho iniziato a 7 anni abbandonando la danza classica. Non mi ci vedevo proprio in scarpette e tutù rosa. Con la pallavolo è stato subito amore a prima vista.”
A 15 anni l’esordio in B2 con la Pro Patria, a 17 quello in B1 a Chieri. “Quello era un progetto tutto giovanile, bellissimo, che ha coinciso anche con la mia prima volta lontano da Milano.” Da allora Isabella a casa non ci è più tornata. I suoi genitori, Daniela e Luciano, ormai se ne sono fatti una ragione.
“Mi sono trovata bene un po’ ovunque. Che belle le montagne attorno a Belluno e vivere in una città d‘arte come Firenze non ha eguali.” Ma ci sono due posti che sono rimasti nel cuore di Isabella. “Todi e Palau. Perché sarà bello il mare della Puglia, ma vuoi mettere quello della Sardegna!” Nella Regione dei Quattro Mori, Isabella è arrivata a stagione in corso. “In un momento delicato; c’era da conquistare la salvezza. È stata un’esperienza intensa e per fortuna finita anche bene.”
Tutto è iniziato con un viaggio in macchina a gennaio da Castellana Grotte. “Ho guidato la mia macchinuccia, piena all’inverosimile, quasi come fosse un camper e mi sono imbarcata a Civitavecchia. Mi piace fare esperienze nuove, soprattutto viaggiare. Cosa non può mai mancare nella mia valigia? La mia macchinetta del caffè. Per il resto mi adatto a qualsiasi situazione. A Palau non è stato difficile ambientarsi.” Dall’appartamento di via Asfodeli Isabella vede direttamente l’Isola della Maddalena. “Vivo insieme a Charlie (Schirò. Ndr) con cui mi trovo benissimo. Questo è davvero un bel gruppo. La società Capo d’Orso è una grande famiglia, tutti ti fanno sentire a tuo agio, come a casa.”
La vita di Isabella finora si può riassumere in tre parole: viaggi, studio e pallavolo. “Qualche volta si deve cambiare per necessità, a volte per scelta. Si conoscono tante nuove persone e si incontrano anche Amici con la A maiuscola. A Todi ad esempio torno ogni estate a trovare Kelly, la mia compagna di banco del liceo turistico, la mia migliore amica.”
È un bellissimo ricordo i chilometri che abbiamo percorso andando ogni giorno su e giù per le stradine del centro umbro. Allora giocavo a Terni, distante circa una quarantina di chilometri, perché a Todi il palazzetto era occupato dal basket. Poi purtroppo i progetti della società sono cambiati ed io ho cambiato dimora.”
Ogni posto dove sono stata ha il suo perchè. Qualche volta ci si è messa anche la sfortuna, a Bolzano dove ero titolare per esempio purtroppo tutto si è bloccato per via del covid. A Castelbelliino nelle Marche ho invece anche partecipato ai play off per salire in A2. Insomma un po’ di esperienza l’ho fatta. La mia società di origine, la ProPatria non perde occasione di farmi sapere che un posto per me da loro c’è sempre. Non posso che ringraziarli. E forse più avanti ci potrò anche ripensare, ma al momento sentio di non aver esaurito la mia voglia di crescere e conoscere posti nuovi.”
Ma che stagione è stata quella che sta per concludersi con la maglia del Palau?
“Il Capo d’Orso quest’anno ha sempre veleggiato tra le prime posizioni, pur con mille difficoltà. Gli infortuni effettivamente sono stati tanti, ma siamo state tutte brave a darci una mano l’un l’altra.”
Isabella ha anche ricoperto in due partite il ruolo di libero. “Mi piace tanto difendere e ricevere, mi è venuto naturale ricoprire il ruolo di Giulia Leone.”
Il bello di questa ragazze sta proprio nell’adattarsi alle esigenze del gruppo, dell’essere ‘interscambiabili’, come loro stesse si sono definite. “Quest’anno l’asticella si è alzata rispetto la passata stagione ed ho trovato meno spazio nel sestetto base. Ma l’importante è cercare di farsi trovare sempre pronti. Me lo dice sempre anche Caterina, il nostro super capitano: ‘Lavora e fai vedere quello che sai fare quando l’allenatore ti chiama.’”
“Abbiamo giocato partite davvero emozionanti, vincendo incontri impossibili, ma anche perdendone alcuni che erano oggettivamente già vinti. Che ci succede in quei momenti? Non lo sappiamo nemmeno noi, manchiamo di lucidità, a volte ci basta un niente, ci sediamo giusto quell’attimo e poi facciamo fatica a recuperare la giusta concentrazione e non ce lo possiamo proprio permettere.” Basta pensare alle ultime due trasferte, quella contro Concorezzo e quella di Legnano. Tutte e due avanti 2 set a 0 e con match point. “Almeno contro Legnano siamo riuscite a vincere al tie-break.”
Ma a proposito di trasferte, com’è dover prendere sempre un aereo per andare a giocare fuori casa?
“È sicuramente impegnativo. Nel periodo invernale ancora di più. Ci sono pochi voli e di solito solo al mattino molto presto. Spesso si parte alle 7 da Olbia, il ché vuol dire alzarsi ancor prima delle 5. Ci vediamo l’alba per strada. A volte la società ci fa dormire qualche ora in hotel prima di giocare per recuperare un po’ di energia. Il mangiare solitamente ce lo prepariamo noi, che ne so, un po’ di riso o della pasta fredda, verdura. Si mangia a volte in aeroporto, oppure in camera in hotel. Ma in ogni caso sei un po’ sballottato. Soprattutto quando ci sono delle turbolenze in volo. Diciamo che ormai ci abbiamo fatto l’abitudine ma qualcuna di noi fa ancora fatica!”
Fatica ad alzarsi prestissimo, viaggiare e giocare in giornata o fatica a prendere un aereo ogni dieci giorni o quasi? “Per raccontarne una, Michela (Malinov, ndr) si siede sempre vicino a me e mi tiene ogni volta la mano stretta stretta. Lei ha una dannatissima paura di volare, io diciamo invece di stare male. Poi c’è Gaia (Riva, ndr) che si fa forza continuando a ripetere a voce alta ‘Respira Respira’. Una comica! La mia soluzione alla fine è quella di addormentarmi ancor prima che l’aereo decolli. Comunque ben vengano anche questi trasferimenti in aereo se ciò può voler dire respirare l’aria di casa, ogni tanto.”
Pensi di continuare la tua esperienza pallavolista con la maglia del Capo d’Orso? “Non mi dispiacerebbe, ma è ancora presto per decidere. Abbiamo ancora una partita da giocare contro Villa Cortese (in casa l’11 maggio, ndr) a cui teniamo tantissimo. Abbiamo lottato tanto per entrare nei play off, ma ormai non dipende più tutto solo dai nostri risultati. Comunque, anche se l’ultimo match non dovesse più servire per la classifica, vogliamo chiudere la stagione con una vittoria. Lo dobbiamo ai nostri tifosi e ce la meritiamo tutti.”