Allenate l’anima, non solo il corpo
Abbiamo analizzato insieme a Ilvio Vidovich le ultime dichiarazioni di Ashleigh Barty, da giocatrice di tennis, ma anche da numero uno del mondo. Ora vi proponiamo alcune considerazioni dell’amico Paolo Loner, mental coach del gruppo Sport4life. Perché questa scelta, compiuta a soli venticinque anni, risulta essere un ottimo spunto per altre considerazioni da mettere a fattore comune.
L’addio di Barty al tennis. É arrivato il momento di inseguire altri sogni.
ALLENATE L’ANIMA, NON SOLO IL CORPO, di Paolo Loner
In molti ritengono che, se Ashleigh si fosse dedicata ancora al tennis, avrebbe raggiunto vette ancora più alte. Tuttavia, a chi la pensa così, lei risponde che:
”È una giornata difficile ed emozionante perché annuncio il mio ritiro dal tennis. Non ho più la motivazione fisica ed emotiva o tutto ciò che serve per continuare ai massimi livelli…Vincere Wimbledon mi ha cambiata. Era il mio sogno vincerlo, ha cambiato la mia prospettiva. C’era una parte di me che non era completa, ora voglio inseguire altri sogni”.
Altri sogni significa aver coltivato altre passioni, aver studiato, aver avuto altre esperienze, aver vissuto una vita parallela allo sport praticato.
Chi riesce ad avere una vita anche fuori dal campo, vale a dire un rapporto con il mondo del sapere, interessi come la musica, il cinema o la pittura, il mare o la fotografia, dei buoni amici e l’amore è prima di tutto una persona più felice ed in secondo luogo anche un’ atleta migliore: È Un’ atleta di coraggio, che possiede tante frecce nel suo arco, tante opzioni nella vita, altre idee. Il coraggio per affrontare nuove strade accompagnato dalla paura che ti fa dichiarare:“È una giornata difficile ed emozionante” difficile perché lascio qualche cosa che ho amato per abbracciare qualche cosa che amerò.“
Nuovi progetti sono occasioni per imparare qualche cosa di nuovo di se stessi. Da tutto questo emerge un valore, quello del senso, del significato della vita. Mi vengono in mente i genitori che invitano i figli a dedicarsi al tennis in maniera professionale, ma incentivando a proseguire gli studi.
Questo amore verso i figli si esprime focalizzando le esperienze sui processi di allenamento e di crescita personale. Allora il tennis diventa importante, ma non qualcosa di unico e ossessivo. Bensì un’esperienza che arricchisce, che da energia vitale, che fa crescere.
Le atlete e gli atleti che, come Ashleigh, allenano l’anima e non solo il corpo, hanno un grandissimo vantaggio rispetto agli altri. Perché riescono a far tesoro sul campo tennistico delle competenze acquisite altrove (magari studiando) e viceversa.
Buona vita Ashleigh Barty