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Ezio Brigliadori e la felicità di essere un finisher

Non è difficile conoscere delle persone che abbiano deciso di girare l’isola della Sardegna in bicicletta, un modo di fare turismo che è in voga da sempre. Più particolare la scelta ad esempio di Luca Ledda che, nel periodo post covid, ha deciso di intraprendere un viaggio alla ricerca di se stesso, scegliendo di pedalare attorno la Sardegna con una semplice bicicletta, transitando per tutti i 377 comuni dell’isola, superando i 5.200 km totali. Un’avventura che è durata qualche mese, da farsi con tutta la calma del mondo.

La passione di Luca Ledda, in giro per la Sardegna

ULTRABIKING SARDINIA

C’è però anche chi decide di affrontare un altro genere di sfida, come quella di partecipare alla Ultrabiking Sardinia. Una manifestazione arrivata alla sua seconda edizione, riservata solo a chi vuole spingersi oltre i propri limiti. 

Il percorso della Ultrabiking Sardinia (foto cortesy Sport4life)

Una gara in bicicletta con partenza ed arrivo ad Alghero: 790 km di percorso per un dislivello totale di 14.000 metri, da effettuarsi entro un tetto massimo di 60 ore. Poco più di due giorni da passare sulla sella della propria bicicletta, attraversando un territorio meraviglioso fatto di montagna e di mare come quello della Sardegna. 

Ideatore di questa manifestazione Giampy Gaspari, un istruttore di windsurf con la passione per le gare di bicicletta in solitaria. Dopo aver partecipato a diverse gare di questo genere Giampy ha deciso di organizzarne una in prima persona.  

Ezio Brigliadori insieme alla sua compagna di viaggio (foto cortesy Sport4life)

Nel 2023 gli iscritti sono stati una quarantina, fra questi anche Ezio Brigliadori, cinquantunenne lombardo di Vigevano con un passato da vero sportivo. Ezio ha giocato infatti a calcio; a 16 anni calcava già i campi dell’Interregionale, oltre ad aver militato anche nelle nazionali giovanili.

Ezio Brigliadori versione calciatore (Dall’archivio personale famiglia Brigliadori)

Un infortunio gli ha precluso però di poter vivere una vita da vero professionista. Ma non gli ha fatto venir meno la voglia di praticare diversi sport. Appassionato di tennis, di recente anche in tribuna alle Finals di Torino ad ammirare Jannik Sinner insieme a tutta la sua famiglia.

Ezio Brigliadori in tribuna al Pala Alpitour per le Finals di tennis insieme a tutta la sua famiglia – seconda fila dall’alto, nell’ordine Stefania, Cesare, Caterina ed Ezio (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

La sua esperienza insegna che se un obiettivo non può più essere raggiunto non fa niente, si può trovare un’altra sfida da raccogliere in cui immergersi e perdercisi dentro.

Ezio Brigliadori, un passato da giocatore nelle Nazionali giovanili del calcio ed ora anche grande tifoso di Sinner (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

Questa gara non può certo essere presa alla leggera. “Va affrontata giorno dopo giorno, seguendo un programma specifico di allenamenti – ci racconta  lo stesso Ezio – Ed io che pensavo di potere partecipare così diciamo ‘all’avventura’, con un po’ sì di preparazione, magari una piccola ricognizione del circuito, ma niente di più.” 

Con questo spirito Ezio aveva preso parte alla prima edizione della Ultrabiking nel 2022. 

“Sono arrivato al traguardo entro il limite di tempo previsto (56 ore e 30 minuti) per puro miracolo. Sognando che ci fossero dei cinghiali sul ciglio della strada pronti a divorarmi. Eppure avevo anche prenotato un paio di alberghi per riposarmi e fare una doccia, durante il percorso; una sera ho mangiato pure una pastasciutta ed un’altra addirittura una pizza in un ristorante. Sono stato un autentico sprovveduto.”

Ezio in bicicletta (foto cortesy Sport4life)

IL MONITO DI PAOLO

Ezio quante volte ti ho detto che certe competizioni non vanno prese alla leggera. Se davvero vuoi riprovarci questa volta lo devi fare seguendo qualche piccola regola.”

Paolo Previde Massara, di professione medico chirurgo, conosce Ezio da una vita, entrambi sono di Vigevano. Poi c’è Paolo Loner, mental coach che abita solo qualche chilometro più lontano, a San Martino Siccomario in provincia di Pavia; per lui lo sport è una vera e propria vocazione. Lo slogan del suo Team di lavoro Sport4life è da sempre: Lo sport allena alla vita. 

Paolo Previde Massara (foto Rdosport Marta Magni Images)

Per fortuna Ezio è sposato con una santa donna. “Senza Stefania non avrei mai potuto realizzare questo progetto.”  Tutta la famiglia Brigliadori ha di fatto partecipato a diverso titolo a questa Ultrabiking Sardinia, compresi i due figli Cesare di 16 anni e Caterina di 19.

“Ti devi allenare quasi ogni giorno per un anno intero.” Sentenzia Paolo. Non esiste sabato o domenica, anzi “di domenica approfitta che c’è più tempo per uscire in bicicletta e dopo ogni allenamento, mi raccomando, dobbiamo analizzare insieme un po’ di dati.

Ezio Brigliadori con il team Sport4Life (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

Nel sentire Ezio raccontare questa esperienza insieme ai due Paolo in un bar di Vigevano, bevendo un caffè, nasce spontaneo rivolgere una semplice domanda, per quanto scontata possa essere. Ma chi te lo ha fatto fare? 

“Si tratta semplicemente di una sfida con se stessi. Tanto amor proprio e poi è bello leggere nel viso altrui lo stupore per quello che sei riuscito a fare.” Ezio era già pronto a rispondere a questo quesito. 

Medaglia e certificato di Finischer per Ezio Brigliadori. “Ora un po’ di meritato riposo.” (foto cortesy Sport4life)

UN PLANETARIO A CIELO APERTO

D’altra parte non si fa certo una gara di questo tipo per visitare le bellezze della Sardegna. “Sei talmente concentrato sul percorso e su quello che devi fare per dosare le fatiche, che non hai tempo di soffermarti sui particolari che ti circondano, tanto meno fermarti a fare qualche foto. Però devo confidarti che una cosa l’ho vista e mi ha lasciato a dir poco sbalordito quest’anno. Il cielo stellato. Sarà stato il tanto caldo durante il giorno, la temperatura era costantemente attorno ai 30 gradi. Tant’è che di notte le stelle brillavano che era un piacere, quasi ad indicarti la strada da seguire” come nella canzone di Edoardo Bennato  ‘L’isola che non c’è.’ Un vero Planetario a cielo aperto. “Pensa che ho pure spento per qualche attimo la luce della bicicletta per poter ammirare meglio quello spettacolo.” 

Quasi un peccato non gustarsi appieno certi passaggi come quello in discesa verso Cala Gonone o quello nei pressi di  San Teodoro. 

Il passaggio a Cala Gonone (foto cortesy Sport4life)

Ecco questo me lo ricordo bene, c’erano diverse deviazioni che ci hanno pure allungato la strada per via di un concerto (quello dei The Kolors, ndr) organizzato in piazza e che stava richiamando moltissima gente. 

Fosse  stato l’anno precedente magari ti saresti fermato a sentire qualche canzone.  Ezio sorride ma poi ci svela ‘i trucchi’ messi in campo nell’edizione 2023.

ALLA RICERCA DELL’ACQUA

 “La scelta di fare delle piccole pause per dormire, di quelle che  non superino mai i 30 minuti, si è rivelata vincente.” Power Nap, in gergo tecnico. Mai arrivare alla terza fase del sonno che vuol dire dormire davvero di brutto. Una sorta di pennichella post pranzo. Ti sembra di aver dormito una notte intera ma poi guardi l’orologio e ti accorgi che il tempo si è quasi fermato.

“Hai la sensazione di esserti riposato  a lungo ed in effetti sei decisamente più in forza  e non hai quel torpore tipico di un sonno più consistente.”.  

La cosa fondamentale resta comunque l’ approvvigionamento d’acqua.  

Si perché va ricordato che questa è una gara Unsupported – detta in italiano, in solitaria. Spiegata in maniera concreta, senza qualcuno che quando hai sete ti passa una borraccia piena d’acqua, ti devi sempre arrangiare da solo in tutto.  Ti viene concesso solo l’uso di un telefonino, giusto per le emergenze. E ovviamente siamo tracciati con il GPS per monitorare lo spostamento effettivo lungo il percorso.

 “Sapevo dove si trovavano delle fontane naturalicontinua a raccontare Ezioma qualche volta trovavi la sorpresa che non c’era acqua per via della siccità, come è successo ad esempio nei pressi di Aggius.” 

Le montagne granitiche fanno da cornice ad Aggius (foto Rdosport Marta Magni Images)

Devi bere qualcosa sempre ogni 20 minuti”. Paolo è stato molto chiaro.  E così le uniche soste, peraltro il più veloci possibile, sono state proprio per acquistare qualche bottiglietta d’acqua, giusto prima che le scorte si esaurissero del tutto.

“Per il cibo avevamo preparato una rotazione di pasti in modo da mangiare sempre qualcosa di diverso e nutriente. Bandite pizze ed anche pastasciutta.”

Si prepara minuziosamente il cibo per la Ultrabiking Sardinia (foto cortesy Sport4life)

Ma per quanto si possa cercare di prevedere ogni cosa esistono sempre degli imprevisti.

CINGHIALI E CANI PASTORI

Cinghiali ne ho visti tanti ma se ne stavano sempre sul ciglio della strada, non sono mai stati un problema.

La prima notte, o era la seconda non ricordo, ad un certo punto con i fari  ho visto il cartello proprietà privata, quando di colpo dalla siepe un essere di colore bianco è saltato fuori in strada. Uno di quei cani dediti alla pastorizia. Mi sono spaventato a morte, non ero preparato e così i miei BPM sono aumentati all’impazzata. Ho corso a più non posso, finché il cane ha desistito dall’inseguirmi. Ero salvo.”

Ezio a distanza di un paio di mesi dalla gara ne parla ancora come se la stesse vivendo in quell’esatto istante. Ogni momento è rimasto impresso nella sua mente.

La bicicletta di Ezio (foto cortesy Sport4life)

I PROGRAMMI FUTURI

Non dirmi che sei già pronto per ripartire per un’altra avventura?!

No assolutamente no. È stato molto faticoso non solo a livello fisico, ma tantissimo a livello mentale. Non sono solo quelle 60 ore il punto, questa è una gara che di fatto dura molto di più: un anno intero di allenamenti intensi. Dopo di ché c’è bisogno assolutamente di staccare la spina. Liberare la testa.

Ma quando uno è alla ricerca dei propri limiti solitamente non si ferma mai. Ezio corregge infatti subito il tiro.

“Non ho detto che non gareggerò mai più. Magari potrei partecipare ad una competizione diversa, anche più lunga, non lo so, ma le sensazioni di questa seconda edizione della Ultrabiking Sardinia sono state talmente positive che resta la voglia di tornare in bicicletta.  

L’anno scorso già dopo 100 chilometri – continua Ezio – mi sono ritrovato sdraiato sul ciglio della strada in piena crisi, quest’anno mi sentivo talmente bene che è stata una vera seccatura doversi firmare alle time station  lungo il percorso.”

Le firme dei finisher della Ultrabiking Sardinia ’23 (foto cortesy Sport4life)

Come quando cammini in montagna e devi dimostrare di essere passato per quel determinato luogo e allora entri nel rifugio e ti fai mettere con orgoglio un timbro sul tuo libretto personale.  

Quello che comunque è certo che alla mia prossima avventura dovrà esserci ancora  al mio fianco il team di Sport4life. Mai più improvvisare, correre senza un attento piano di attacco modulato sulle mie forze.”

Il bello di queste gare è che non vince solo chi fa il tempo migliore, ma tutti quelli che tagliano il traguardo finale, denominati finisher.

“Io però volevo qualcosa di più, ovvero stare al di sotto delle 50 ore totali. Ma alla fine abbiamo fatto anche di meglio!” 47 ore e 24 minuti il tempo finale di Brigliadori.

Il sorriso di Ezio nel pronunciare questi numeri è di quelli contagiosi. C’è la consapevolezza di aver superato i propri limiti, di avere cosi centrato l’obiettivo prefissato.

Tutti i tempi di Ezio Brigliadori alla Ultrabiking Sardinia 2023 (foto cortesy Sport4life)

IL TRAGUARDO AD ALGHERO

Ad Alghero la gioia più grande di Ezio è vedere al traguardo la sua più grande tifosa abbracciarlo a più non posso.

“Come si fa a non dedicare questo risultato a mia moglie Stefania e a tutta la mia famiglia.”

Sono le 5 del mattino quando la gara finisce. Ezio viene premiato con la preziosa ed unica medaglia di finischer dall’organizzatore Giampy e subito dopo Stefania lo veste con la maglia del team Sport4Life. Un segno di riconoscenza. “Senza di loro non ce l’avrei mai fatta.”

Ezio insieme alla moglie Stefania (foto cortesy famiglia Brigliadori)

Ma c’è ancora il tempo per un’ ultima confessione.

“Gli ultimi chilometri li ho fatti con i freni tirati in discesa, mi si chiudevano continuamente gli occhi dalla stanchezza. Forse avrei dovuto fare un altro stop. Iniziavo ad avere delle allucinazioni. Ma questo meglio non raccontarlo a Stefania altrimenti si preoccupa troppo.”

L’INTERVISTA VIDEO CON EZIO

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