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L’addio di Barty al tennis. É arrivato il momento di inseguire altri sogni.

di Ilvio Vidovich

Ashleigh Barty ha detto stop. La campionessa australiana a soli 25 anni ha deciso di appendere la racchetta al chiodo. “Sono così grata al tennis, che mi ha fatto realizzare tutti i miei sogni, ma so che è arrivato il momento di appendere la racchetta al chiodo e di inseguire altri sogni”, le sue parole nel video pubblicato sul proprio profilo Instagram, nel quale ha ufficializzato la decisione alla sua grande amica ed ex tennista Casey Dellacqua (insieme hanno raggiunto 4 finali Slam nel doppio femminile, 3 nel 2013 ed una nel 2017). Una decisione sulla quale stava riflettendo da diverso tempo, ma che ha scelto di prendere solo dopo aver realizzato l’ultimo sogno della sua carriera: la conquista dello Slam di casa, l’Australian Open, 44 anni dopo l’ultima vittoria di una tennista di casa.

Per Barty vittorie in ogni superficie, veloce terra e anche l’erba di Wimbledon ©foto di Roberto Dell’Olivo

La vittoria a Wimbledon lo scorso anno mi ha cambiato molto come persona e come atleta. Accade quando si lavora così tanto per un obiettivo, e Wimbledon era il mio vero obiettivo. Ci ho pensato molto dopo Wimbledon, ne ho parlato al mio team, ma sentivo che mancava qualcosa, che non ero completamente soddisfatta. Poi è arrivata la sfida dell’Australian Open, e credo che fosse la maniera più perfetta per celebrare il meraviglioso percorso della mia carriera tennistica.”

Un’australiana regina di Melbourne ©foto di Roberto Dell’Olivo

Nello spiegare la sua scelta (“Sono così felice e così pronta, e sono consapevole, dentro di me so che è la scelta giusta per me come persona), Ashleigh non ha dimenticato di ricordare che aveva già lasciato il tennis una prima volta nel 2014 a soli 18 anni (“L’ho fatto prima, ma in una maniera molto diversa”), in quanto non riusciva a gestire l’enorme pressione derivante dalle aspettative che i suoi successi da junior – a partire dalla vittoria a Wimbledon juniores a soli 15 anni – avevano generato negli addetti ai lavori e gli appassionati australiani, che vedevano in lei l’erede delle grandi giocatrici australiane, Evonne Goolagong in primis considerate le origini aborigene di entrambe.

Non solo tennis nella vita di Barty ©foto di Roberto Dell’Olivo

Sono passata da essere una sconosciuta ovunque nel mondo a vincere Wimbledon juniores e sei mesi dopo a giocare all’Australian Open. Sono stata vittima del mio stesso successo.” disse nel 2016 quando decise di tornare nel circuito “Allora ero molto giovane, ma ho compiuto 20 anni quest’anno e ho una prospettiva diversa della vita e del tennis in generale. Se mi andrà bene sarà grandioso. Se non mi andrà bene, non posso lamentarmi”.

Barty in azione in Australia al Brisbane International ©foto di Roberto Dell’Olivo

Sei anni dopo, possiamo indubbiamente dire che è stato grandioso. La campionessa aussie lascia il tennis con 15 titoli di singolare in bacheca – tra i quali spiccano ovviamente i tre titoli del Grande Slam: Roland Garros 2019, Wimbledon 2021 e Australian Open 2022 – e 12 di doppio. È stata n. 1 al mondo per 121 settimane (settimo posto assoluto) di cui 114 consecutive, quarta striscia più lunga dopo quelle di tre “mostri sacri” del tennis femminile come Steffi Graf (186), Serena Williams (186) e Martina Navratilova (156).

Non smetterò mai di amare il tennis, è stato una parte fondamentale della mia vita e lo sarà sempre, ma ora voglio godermi il prossimo capitolo della mia vita come Ash Barty la persona, e non Ash Barty l’atleta”, le parole con cui ha concluso il suo video. E noi, di conseguenza, non possiamo che concludere con l’unico augurio possibile: buona vita, Ash.

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