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A tu per tu con Paolo Scandiuzzi (1)

Nell’ultimo match giocato di questa stagione in serie D la Pallavolo Feltre ha incontrato il Volley Moriago, la  squadra allenata da un ex allenatore della società del presidente Cristiano Strazzabosco. Paolo Scandiuzzi è a tutti gli effetti un “amico” del club feltrino, che quando lo incontra da avversario dà l’anima per cercare di vincere e che alla fine del match, comunque vada, stringe per primo la mano agli avversari,  intrattenendosi nella zona ristoro per un buon bicchiere di vino, tutti insieme in compagnia.  E così è stato anche al termine dell’ultimo match di metà febbraio. Paolo non ci ha nascosto che ci teneva a portare a casa un risultato positivo. Ed in effetti fu una vera battaglia sportiva, una partita  intensa molto avvincente, che il Feltre ha vinto lottando su ogni pallone, davanti ad un pubblico eccezionale alla palestra Luzzo.

“Perché non ci racconti la tua esperienza feltrina e un po’ della tua vita nella pallavolo?”   Ecco così nascere questo  A TU PER TU con PAOLO che abbiamo diviso in tre parti.  E’ un  racconto di passione, con soddisfazioni e qualche delusione, che ci porta indietro di qualche anno, ma con personaggi che sono sempre gli stessi, più attuali e veri che mai!

Paolo Scandiuzzi con la maglia della Pallavolo Feltre

LA MIA ESPERIENZA A FELTRE

Nella mia carriera da allenatore nel tempo ho avuto spesso alti e bassi, in ambito tecnico e purtroppo nei rapporti con alcune persone, che spesso alla fine hanno influito sulla conclusione di qualche esperienza tecnica. Così, nell’estate del 2009, era appena terminata la mia terza stagione in quel di Arcade (TV), con un po’ di amaro in bocca per una mancata promozione in serie C, sfuggita per un solo punto e con qualche malumore di persone insoddisfatte.

Paolo Scandiuzzi osserva le ragazze della Pallavolo Feltre mentre si preparano per la foto di gruppo

Quella del 2009 fu un’estate di cambiamento. La prima da padre, con un piccolo di tre mesi. Era un’estate che si presentava come quella di un allenatore senza squadra per la stagione a venire. Alla fine si rivelò l’estate del mio primo arrivo a Feltre, una società, che in passato aveva già scritto pagine molto importanti di pallavolo e che decise di affidarsi ad un allenatore “sconosciuto”, in cerca di squadra. “Sconosciuto” per modo di dire, perché due anni prima, quando Arcade giocò in serie C con il sottoscritto, c’era già stato un incontro con l’allora serie C della Pallavolo Feltre, allenata da un più giovane, ma già espertissimo, Giulio Carpene.

Ricordo come fosse ieri il giro panoramico per le strade di Feltre in visione di palestre, fatto con Cristiano (il presidente) , alla guida del pulmino della società. Una bella e lunga chiacchierata, subito una buona impressione. In pochi giorni, alla fine, la decisione era presa. Avrei allenato a Feltre nella stagione 2009/10 un gruppo under 18 che avrebbe fatto poi anche la prima divisione. La squadra in realtà era molto giovane, ben più di quello’ under18 a cui era stata iscritta. Quattro erano le annate rappresentate, dal ’92 al ’95. Un mix di “esperte” che giravano già nell’organico della C, assieme a “piccoline” appena uscite dalla rappresentativa provinciale della stagione precedente, che fatalità avevo pure già incontrato sul campo da avversario, quando a mia volta ero allenatore della rappresentativa di Treviso.

Fu una sorta di  scommessa quella del presidente Strazzabosco di scegliere un allenatore non bellunese alla guida di una squadra sulla quale la società stava investendo per il futuro della propria prima squadra.

Pallavolo Feltre under 18 2009-2010

RISULTATI: Pochi in quell’annata, ma la grande, grandissima soddisfazione di aver portato, dopo molti anni, un’atleta della Pallavolo Feltre nella rappresentativa regionale del Veneto prima e poi ad un collegiale della nazionale pre- juniores al centro federale CONI a Roma. Un’esperienza che io, e credo anche Elena (Bortolot, ndr)  ricordo ancora con molto piacere.

Fu una stagione diversa dalle precedenti, in cui ero alla guida di prime squadre, ma altrettanto intensa, ricca di spunti, di alti e di bassi, ma senza dubbio una stagione che lasciò il segno. Conclusa l’attività agonistica, terminò anche la mia prima esperienza a Feltre. Sarei diventato a breve padre per la seconda volta. Il fattore “tempo” imponeva una sosta. A malincuore dovetti quindi interrompere una bellissima esperienza, fatta in primis di persone eccezionali, con le quali a distanza di anni continuo a sentirmi ancora oggi con grandissimo piacere.

(continua)

 

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