AO DIARIO 8. Seppi avanti tutta, tanta paura Dimitrov e Wozniacki, Attenti al super caldo
Ieri è stata la giornata più calda dall’inizio degli Australian Open, non così calda come è previsto lo sia oggi ed ancor di più domani. Alle 11 sul Centrale non si poteva già più sedere senza ustioni. Ciò ha determinato la decisione di stravolgere il piano d’attacco.
Si inizia da Seppi che fa il suo. Questo è il suo slam, qui si ricarica e per Andreas ancora una volta un terzo turno, difficile ma alla portata, contro Karlovic. Un’altra occasione d’oro per arrivare al quarto turno (come l’anno scorso e come quando batte Roger Federer)
Volevo andare a dare un’occhio al doppio di Fognini con Granollers ma ho desistito , il campo 15 è troppo lontano. E poi sul centrale oggi è successo quasi di tutto. Alla fine anche niente in verità, ma siamo arrivati a due passi, anche meno, dell’eliminazione di Svitolina, Wozniacki e Dimitrov.
Per la prima, un set perso e tanta sofferenza, per Carolina un match point da annullare con la sua avversaria croata Jana Fett, un seno prorompente, capisco perché la Halep se lo sia ridotto.
Jana Frett, la croata vicina al colpaccio di eliminare la numero due al mondo (©rdophoto)
La Fett sembrava fin lì demonizzata, non ne sbagliava una, poi, e conosco bene quella sensazione, eccola di colpo incapace quasi di fare più un punto.
Ma cosa dire di Dimitrov? O meglio dell’americano McDonald. Che rifila pure un bagel e porta il bulgaro al quinto set. Fino all’8-6, fino quasi a mezzanotte? Per la gioia dell’australiana Gavrilova che ha iniziato, e pure perso, quasi il giorno dopo il suo match.
Alla fine tutto resta uguale. Nessuno scossone.
Abbiamo visto anche quel matto di Kyrgios. Nel velodromo dell’Hisense Arena. Non c’ è posto nel pit dei fotografi. Sold out per Nik. Se non salta di testa, pericolo che si respira essere sempre li dietro l’angolo, può dare qualche soddisfazione a questi aussie abituati un tempo a grandissimi come Rafter, Philipoussis, Cash, Hewitt e che ora si devono aggrappare al solo Kyrgios per sperare in qualche successo.
Una scappata al Court 2 la facciamo, ma quando il sole è già sceso. Un saluto a Marcos Bagdhatis ci stava. Lui che qui fece pure finale nel 2006, dodici anni fa.
Il tifo è tutto per Marcos, ma il next Gen Rublev è troppo solido ormai per il vecchietto cipriota.
E’ tempo di andarcene. Girettino attorno allo stadio del Cricket, insieme all’inseparabile Bruno, ieri hanno pure giocato, oltre 100.000 spettatori. Immaginatevi quanta gente tutta insieme tra tennis e cricket praticamente nello stesso posto. Ma nessun problema. Melbourne è davvero una città godibile sotto ogni punto di vista.
E’ la seconda volta che vengo qui, e capisco perché sia considerata la città più vivibile al mondo. E ve lo dice uno che abita nella città più vivibile d’Italia: BELLUNO. Ma lì è tutta un’altra storia.
Best regards