
Italia da sogno! Battuta la Tunisia 32-25 all’esordio ai mondiali
‘Se è un sogno, non svegliateci’. Dopo i quasi trent’anni di assenza dal palcoscenico più importante in assoluto, la pallamano italiana è tornata a competere con i migliori, e lo ha fatto veramente in pompa magna.

L’Italia esulta a fine gara (foto © Rdosport & Marta Magni Images)
Tanti dei ragazzi convocati da Coach Riccardo Trillini non erano nemmeno nati quando, nel 1997 gli azzurri presero parte in Giappone alla competizione più ambita per l’ultima volta prima di ieri. Anzi, quasi la totalità dei convocati, considerando che solo sei dei diciotto presenti a Herning, in Danimarca, ha più di 28 anni e di questi, forse solo Pablo Marrochi potrebbe avere qualche ricordo di quella nazionale – lui della classe ’86.

Pablo Marrochi dedica il gol in tribuna (foto © Rdosport & Marta Magni Images)
Da allora, ecco che ieri l’Italia ha pagato il riscatto di così tanti anni di assenza.
Battuta all’esordio del girone eliminatorio la Tunisia con un bel 32-25. Una vittoria netta, mai messa veramente in discussione, nonostante la matricola azzurra potesse subire un po’ l’emozione della prima volta.

Parisini al tiro (foto © Rdosport & Marta Magni Images)
I tunisini non hanno mai avuto un momento di allungo o di superiorità: Parisini e compagni con una buona difesa, la saracinesca Domenico Ebner e l’esplosività di Leo Prantner (premiato come MVP dell’incontro), hanno saputo tener decisamente testa agli avversari.

Leo Prantner (foto © Rdosport & Marta Magni Images)
Ebner addirittura si è inventato una parata spettacolare con le ginocchia al tiro piazzato fuori tempo massimo tra primo e secondo tempo di gioco.

Domenico Ebner (foto © Rdosport & Marta Magni Images)
Paura momentanea per ‘Jack’ Savini, poi, dopo uno scontro con Ben Salah, ma nulla in tutto.

Gaicomo Savini (foto © Rdosport & Marta Magni Images)
La favola azzurra è così una realtà. Il sogno degli amanti della pallamano è storia: l’Italia è tornata. L’Italia c’è.
E non è assolutamente la matricola la sottovalutare.