L’Italia chiamò, SÌ-NNER!
“Finalmente l’Italia ha un portabandiera di tutto rispetto!”, “È da quando ero piccolo che sognavo questo momento!”, “Posso essere fiero di essere italiano anche nel tennis”, “ERA ORA!”…
Quante volte abbiamo già sentito dire frasi di questo tipo o forse abbiamo pensato qualcosa di simile? Jannik Sinner è il primo italiano nella storia a vincere il Master Finale (che dal 2017 è denominato più precisamente NITTO ATP Finals), il “Torneo dei Maestri” come decantano tante radio a tutte le ore del giorno, e finalmente l’Italia è ufficialmente vincente anche nel tennis, oltre che nel tanto seguito calcio.
Un’escalation tricolore pazzesca, dalla Coppa Davis portata a casa la passata stagione, a Sinner numero 1 del circuito al 17 novembre di quest’anno. Non dimenticandoci, però, di quel fantastico lampo di luce (e che splendida luce!) di Berrettini a Wimbledon solo 3 anni fa – finora l’unico italiano ad aver disputato la finale sull’erba londinese.
INGIOCABILE
Il tennista dalla sbarazzina chioma rossa è ingiocabile. Lo dicono tutti i suoi avversari, da Ruud che amareggiato in conferenza stampa non sa nemmeno cosa dire sul suo conto, a Fritz che 4 volte su 5 ci ha rimediato sol che ‘ceffoni’ a destra e a manca, ad un sorridente Medvedev che ammette semplicemente la superiorità dell’altotesino.
In effetti la televisione rende poco, come ha dichiarato il norvegese più forte di tutti i tempi. Dalla comodità del salotto di casa, lo schermo non dà giustizia alla fluidità della frustata del dritto di Sinner. La curva lemniscata che disegna la sua racchetta, descrivendo cioè un perfetto 8 rovesciato.
Parte davanti al petto, si apre in alto, colpisce basso, va alto sopra la spalla, gira basso sulla scapola, torna in posizione. Un movimento impeccabile ad una velocità disarmante. Disarmante.
Velocissimo e leggerissimo sui suoi piedi che sembra essere una fatina. Non c’è del sarcasmo: Sinner pare veramente una fata, per la leggiadria sui propri passi. A differenza dell’emozionante e travolgente Alcaraz, massa di muscoli tonici in movimento che sembra possa far buche pure sul cemento per la forza delle sue gambe, soprattutto allo smash a rete, Sinner sembra sfiorare il campo. Talloni sempre alzati, si muove in punta di piedi come se dovesse rubarle, le partite.
IL SINNER DEI RECORD
Dopo Lendl nel 1986, sulla lista dei ‘migliori dei migliori’ c’è Sinner ad aver vinto le Finals senza perdere nemmeno un set. Dopo Hewitt (2001-2002), c’è Sinner ad essere il più giovane partecipante alle Finals per due anni di seguito. Dopo Federer e Djokovic, c’è Sinner ad aver vinto Australian Open, US Open e Finals nello stesso anno. Un mucchio di record, un mucchio di statistiche stanno spuntando di giorno in giorno.
Resta il fatto che questo spilungone ricciolo e rosso, così devoto alla famiglia e così riservato, forse è proprio l’esempio di sport che serve ai nostri giovani. Un esempio di dedizione senza cerimonie e lustrini: Sinner parla solo quando viene interpellato e non fa mostra di sé come tanti calciatori o tanti atleti stellari. Per non parlare del suo mantra “posso migliorare”.
Quindi, anche se a congiunzioni ed avverbi dobbiamo lavorarci ancora, Jannik, ben venga un Sinner nazional popolare.
DALLE FINALS ALLA DAVIS
Ed ora che la Coppa Davis è di nuovo alle porte (appuntamento a giovedì a Malaga contro l’Argentina per i quarti di finale) che entri, questa formazione azzurra guidata dall’iconico 23enne, in tutte le case degli italiani.
E così forse anche una formidabile Jasmine con le azzurre impegnate sempre a Malaga per le finali al femminile nella Billie Jean King Cup, può avere la giusta attenzione mediatica, più di ora, più di sempre. Loro che sono protagoniste alla finale per nazioni per il secondo anno consecutivo.
Chi l’avrebbe mai detto? Un italiano così talentuoso chiude il proprio anno da numero uno del mondo.
Due ragazzi grintosissimi da numero 7 e 9 nel del doppio maschile (Vavassori e Bolelli), un’italiana alla quarta posizione e di fatto stiamo tralasciando altri tantissimi nomi con la bandiera tricolore tra i primi 100 giocatori e giocatrici nello scenario del tennis mondiale attuale.
Di fatto siamo davvero fortunati a vivere questo incredibile momento azzurro così bello e così ben rappresentato.