TOP

Torino 23: il settimo sigillo di Djokovic e la prima finale di Sinner

Torino 2023 sarà ricordato per il settimo sigillo di Novak Djokovic al Master e per la prima volta di un italiano alle Finals.

Il serbo Djokovic in posa con il trofeo vicino alla scritta TORINO (foto Rdosport Marta Magni Images – diritti riservati)

In molti hanno creduto che Jannik Sinner potesse davvero farcela. D’altra parte martedì 14 novembre l’altoatesino aveva battuto il numero uno al mondo, cosa poteva cambiare in soli cinque giorni?
Forse contro un altro giocatore la risposta sarebbe stata ‘poco o niente’, ma non di certo contro Nole, non di certo dopo che lo stesso Nole si è fatto “rubare” la finale di Wimbledon da Alcaraz.

Alcaraz insiera a Djokovic prima dell’inizio della semifinale – Torino 2023 (foto Rdosport Marta Magni Images – diritti riservati)

Lo spagnolo è stato eliminato in semifinale dal serbo senza tanti mezzi termini, ma la sorte peggiore è toccata a Jannik, spazzato con un 6-3 6-3: un paio di game col fiato sospeso nel secondo set dopo il quasi 3-0 per Djokovic, ma Jannik poco ha potuto fare contro la furia.

Novak Djokovic ha appena battuto Jannik Sinner. Questo ;’urlo rivolto al suo box. (foto Rdosport Marta Magni Images – diritti riservati)

Sinner ha provato a rientrare nel match ma senza esito alcuno. Il primo italiano nella storia alle Finali ATP, all termine. del match è rimasto a lungo seduto sulla sua panchina, per poi andare a ringraziare il suo team prima delle premiazioni.

Jannik Sinner seduto sulla “sua” panchina in attesa dell’inizio delle premiazioni (foto Rdosport Marta Magni Images – diritti riservati)

C’è un pizzico di delusione ma al tempo stesso la consapevolezza di poter competere con tutti i più forti. “Vincerà diversi slam.” parola di Djokovic che si gode la presenza dei suoi figlioli a Torino. “Non è più la stessa cosa di una volta. Stare in giro a giocare vuol dire togliere spazio alla famiglia.” Non si sa quanto Djokovic giocherà ancora a tennis. Ma anche in lui stanno iniziando a passare nuovi pensieri, che già sono stati quelli di Federer e anche Nadal, anche se lo spagnolo ancora non ha voluto pronunciare la parola ‘Addio’.

Djokovic con la coppa del Master Finale vinta per la settima volta in carriera (foto rdosport Marta Magni Images – diritti riservati)

Intanto il pubblico di Torino ha potuto assistere ad un’edizione davvero grandiosa delle Finali ATP.

Il tennis è ora tornato ad essere popolare, Sinner è riuscito, ancor meglio di Berrettini ad unire l’Italia sotto il tricolore, lui che sicuro è più vicino a diventare a lungo uno dei primi al mondo rispetto al romano. Sulla Rai la partita era in diretta, in barba all’ancor più seguito Moto GP.

Jannik Sinner solleva il trofeo del finalista – Torino 2023 (foto Rdosport Marta Magni Images diritti riservati)

Insomma, un successo nazionale, nonostante la Coppa l’abbia alzata Nole. Contenti tutti, o quasi. “Vediamo cosa riuscirò a fare l’anno prossimo – Sinner si corregge subito nel suo discorso da runner up – c’è la Coppa Davis prima pensiamo a Malaga.” (dove è arrivato già lunedì sera). Vuol dire che in due settimane ci vedremo per ben tre volte Djokovic contro Sinner? E’ molto probabile, basterà un successo dell’Italia sull’Olanda e della Serbia sulla Gran Bretagna nei quarti di finale.

Un bel momento tra Djokovic e Sinner durante la premiazione _ Torino 2023 (foto Rdosport Marta Magni Images- diritti riservati)

L’Italia comunque vada ci sarà, ed è decisamente in pole position tra le migliori del mondo. E molto lo si deve a questo ragazzino pel di carota che parla l’italiano con accento altoatesino, a cui ormai tutta Italia si è affezionata.
In queste finali torinesi hanno vinto un po’ tutti: Djokovic, Sinner ed anche Torino stessa, una splendida capitale del tennis mondiale per una settimana.

Alla consegna dei trofeo erano present tra gli altri i il presidente dell’AGP, Andrea Gaudenzi, il presidente FITP Angelo Binaghi, Nicola Pietrangeli (foto Rdosport Marta Magni Images diritti riservati)

Arrivederci al 2024, e chissà che questa Coppa Davis sia un modo per rifarsi il palato delle Finals…o un buon auspicio per le prossime.

Rispondi