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Alessandro Agliani lascia il basket. “Con la Virtus ho potuto chiudere il cerchio”

Alessandro Agliani saluta la pallacanestro. L’ala grande della Virtus Basket Terni termina il suo percorso cestistico dopo 35 da professionista.

È arrivato il momento di dare uno stop al basket. Sono tornato da dove ero partito: il PalaLiti di Acquasparta è stato il mio primo palazzetto e dopo due stagioni con la Virtus ho deciso di chiudere il cerchio esattamente così com’era iniziato.”.

Agliani al tiro da 3 (foto RDOsport & Marta Magni Images)

I PRIMI PALLEGGI

Quando ho iniziato a sette anni giocavamo la domenica mattina. E allora prima di uscire di casa mi guardavo la cassetta di Micheal Jordan e cercavo di imitarlo in campo. Il basket ti fa stare bene con te stesso. È come uno psicoterapeuta…solo che adesso sono 35 anni che sto in terapia e forse è meglio che basta” se la ride di gusto, il lungo ternano, uno tra i migliori cestisti umbri degli ultimi vent’anni.

Agliani coordina la squadra (foto @ RDOsport & Marta Magni Images)

Nel 1988 ad Acquasparta non c’era la Virtus Terni ma la Basket Lincei, oggi rinata sotto il nome di Polisportiva Lynx che si occupa di minibasket. “Basket per me è sinonimo di pace. Le risate con gli amici, le trasferte…è uno sport che aggrega e mi rilassa.

Agliani fin da giovanissimo ha sempre trovato spazio in serie importanti in giro per l’Italia, grazie in particolare a quella fiducia che il suo primo coach, Paolo Ramozzi, gli aveva infuso facendolo esordire in serie D con la prima squadra di Acquasparta a 13 anni.

Agliani in gancio sinistro al PalaLiti (foto Rdosport Marta Magni Images)

I PRIMI INGAGGI

La prima esperienza fuori casa è stata a Roma a 15 anni, sotto la guida di coach Roberto Castellano (colui che ha lanciato, tanto per dirne uno, il “Mago” Andrea Bargnani ndr) e coach Pierluigi Santucci” racconta Agliani. Quattro stagioni nella Capitale intervallate dalla presenza di Alessandro a Roseto Degli Abruzzi in serie A2, “anche se non giocai da titolare con Roseto, perché avevo solamente 18 anni. Per questo avevo un doppio tesseramento con il Giulianova in serie B: mi allenavo con la squadra di A2 e giocavo in B. Sempre quell’anno Roseto fu promossa in A1 ed arrivammo tra le prime otto in Italia con gli Juniores”.

Le piccolissime scarpe di Agliani, naturalmente con il numero 7.

Un anno con Trento (con l’attuale squadra di serie A che allora militava anche in C2) in cui scelse il numero 7 per la maglia e non lo cambiò mai più, e poi Montevarchi, Iseo, Perugia…tutte squadre, queste, di serie B che hanno avuto il cognome Agliani sulle proprie canotte. “A Montevarchi ho avuto come Coach Stefano Baggiani. Gli devo molto per avermi forgiato nel carattere guerrigliero ed aggressivo che da allora ho sempre avuto in campo, nel bene e nel male.” – racconta ridendo.

Agliani supera la difesa avversaria (foto Rdosport Marta Magni Images)

IL RITORNO IN UMBRIA

Tornato in Umbria per lavoro, Agliani ha giocato con Orvieto in Serie C Gold. “Nel penultimo anno ad Orvieto, nel 2013, con un mio compagno di squadra una sera andammo a Roma, proprio dove avevo fatto la mia prima esperienza fuoricasa. Quella sera conobbi Sara.” Alessandro, nella serietà e nella professionalità che lo contraddistingue anche nel parlare, si lascia sfuggire le emozioni. “Ho chiuso un altro cerchio, proprio allora! E quell’anno con Orvieto salimmo pure in serie B!” Con Sara Buffone, anch’essa amante nonché giocatrice di basket, Alessandro si è sposato ed ha costruito una bellissima famiglia con due figli, sempre presenti sugli spalti.
Dopo Orvieto, sempre in serie C Silver Alessandro ha passato sei anni con il Todi Basketgiocati più per passione che per professione” – ammette.

Una foto di repertorio di Alessandro al passaggio no look in maglia tuderte (foto Marta Magni Images)

IL CAPITOLO VIRTUS – LA CHIUSURA DEL CERCHIO

La Virtus mi ha sicuramente regalato la possibilità nonché la voglia di giocare due stagioni in più rispetto a quello che pensavo, avendo come sede la mia Acquasparta. Con il tempo poi le cose vengono da sé ed è giusto ch’io mi fermi. Anche perché in questi sette anni i miei figli non mi hanno mai avuto nel fine settimana e voglio assolutamente dedicar loro più tempo.

La foto di inizio stagione di Agliani, ovviamente in numero 7, ovviamente in maglia Virtus Terni (foto Rdosport Marta Magni Images)

Infine è bello poter dire di concludere con il coach che mi ha allenato per primo.” Il riferimento è a Paolo Ramozzi che durante due giornate nella passata stagione è stato chiamato a sostituire Giuseppe Sampalmieri, regalando un’emozione particolare al centro ternano.

Paolo Ramozzi allena le giovanili della Union Basket (foto Rdosport Marta Magni Images)

LE PAROLE DEL PRESIDENTE PASQUALINI

Il Presidente Pierpaolo Pasqualini parla da ex cestista non nascondendo una nota di dispiacere: “Alessandro ha di certo rappresentato un giocatore molto importante per la società, di esperienza e di qualità. In questi due anni ha portato tanto del suo bagaglio tecnico e umano all’interno della squadra. È stato un elemento fondamentale all’interno dello spogliatoio, un punto di riferimento anche fuori.”

L’esperienza di Agliani che indica ai compagni come muoversi meglio in difesa (foto @ RDOsport & Marta Magni Images)

“Quando ci ha comunicato la sua decisione di smettere, nonostante c’era da aspettarselo e nonostante sia una scelta condivisibile, ammetto che c’è stato dispiacere da parte di tutti. Sappiamo quello che ‘perdiamo’ e per questo la prima cosa che gli abbiamo chiesto è di rimanere in qualche modo all’interno della Virtus. Penso che sia un atto dovuto da parte della dirigenza ma soprattutto un motivo di onore ed orgoglio poter contare su una persona di questo spessore umano e professionale nello staff societario.” continua Pasqualini.

Agliani esulta con la Virtus per essersi qualificati ai playoff (foto Rdosport Marta Magni Images)

“In questi anni penso sia stato il giocatore che si è allenato più di tutti e quello che è sempre arrivato per primo agli allenamenti. Questo la dice lunga su come e quanto Alessandro possa esser stato d’esempio ai nostri giovani. Un modello di serietà e di impegno che è fondamentale per la crescita di tutti.” conclude il Presidente ternano.

UN FUTURO SUL PARQUET

Alessandro non si tira indietro alle proposte di Pasqualini, ma come suo solito è molto cauto: “Fare l’allenatore è un’idea molto tosta per il momento. Magari potrei iniziare con il minibasket, anche a mio figlio piacerebbe giocare.

Alessandro lascia il campo (foto Rdosport Marta Magni Images)

C’è quindi ancora la possibilità di vedere Alessandro Agliani tra palloni e canestri, magari con un fischietto in mano e con una maglia Union Basket Terni. Allora in bocca al lupo ad Alessandro per il prossimo futuro, sempre sul parquet!

L’ULTIMA STAGIONE IN MAGLIA VIRTUS IN IMMAGINI

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