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Momo Cosa, 19 reti per la promozione della Verde Isola

Sul terreno di gioco dello stadio di Carloforte, Pasquale Lazzaro sta dirigendo un allenamento precampionato. È ancora estate quando la Verde Isola sta preparandosi per il campionato di prima divisione.Abbiamo una bella squadra. Puntiamo decisamente a vincere, ma meglio non dirlo.” Alle parole del presidente, l’allenatore fa i dovuti scongiuri. C’è una certa responsabilità, che è palpabile. Ogni cosa viene preparata minuziosamente. I giocatori sanno quale è l’obiettivo. Soprattutto quelli che sono arrivati anche da una categoria superiore, per ricominciare post covid con tanta voglia di fare bene. Impegno, ma anche un po’ di spensieratezza: il Cocktail vincente. E chi meglio di Matteo Cosa, in arte MOMO, per incarnare questa filosofia.

Momo Cosa “Sono contento di giocare con il Verde Isola ” – ©foto di Roberto Dell’Olivo

 “Ho iniziato a giocare a 8 anni. Ero un ragazzo iperattivo e i miei genitori mi hanno mandato a giocare a calcio per farmi sfogare. La mia prima squadra è stata la Ex Bianco Blu, per poi passare al Carbonia. Mi sono innamorato subito di questo sport. dovevo andare ad allenarmi anche con il Cagliari, ero ancora piccolino, ma da Carbonia fare avanti indietro era troppo impegnativo per la mia famiglia. Peccato, poteva essere una chance per arrivare chissà dove. Io ero comunque già contento di poter giocare con il mio Carbonia.
Momo ha fatto tutto il percorso delle giovanili, vincendo anche la Coppa Santa Barbara, uno dei tornei più longevi della Sardegna. Fino a quando l’allenatore del tempo, Graziano Mannu, vide in quel ragazzino una persona seria e volenterosa. Da lì i primi allenamenti in prima squadra e l’esordio in eccellenza a 16 anni contro il Castiadas.”In quella squadra giocava anche Fabio Puggioni, che è stato una bandiera del Carloforte e da cui ho imparato davvero tanto.”

Fa caldo a Sant’Antioco nella penultima gara del campionato. foto rdosport

Dopo aver ricoperto il ruolo di Esterno Alto, come fuori quota del Carbonia, Andrea Marongiu mi improvvisò terzino in una semifinale di Coppa Italia, sempre con il Carbonia. Momo ha giocato in tanti ruoli “Se sai fare più cose, hai anche possibilità di cumulare più presenze in campo. Ho perfino fatto il portierericorda Momoper ben due volte, una contro il Fertilia ed una con il Monteponi, squadra in cui all’epoca giocava Giacomo Sanna (compagno di Momo nella Verde Isola, ndr). Espulso il portiere ed esaurite tutte le sostituzioni, eccomi indossare i guantoni. Ho anche deviato un tiro sul palo ma non l’ha tirato Giacomo, lui mi avrebbe sicuramente fatto gol!” 

Momo Cosa dal limite dell’area lascia partire un destro a giro imperdibile. La rete del 2-0 della VerdeIsola a Cagliari contro il Pirri (©foto di Roberto Dell’Olivo)

Una decina d’anni con il Carbonia, Momo diventa una vera bandiera, il capitano amato dai tifosi. “L’unico rammarico è non essere riuscito a vincere nulla. L’anno dopo il mio esordio c’è stata pure la retrocessione dall’eccellenza in promozione. Poi si contano due finali perse nella Coppa Italia di Promozione. e anche due play off gettati al vento.”
Il tutto prima della decisione della società di rinnovare il proprio organico.  Cosa se ne va in Eccellenza ad Arbus. Dove avviene l’ultima grande trasformazione: Momo diventa attaccante.
Marco Piras, uno dei migliori allenatori di tutta la Sardegna – a parlare è sempre Momo – da metà campionato, visti gli infortuni degli attaccanti, e alcune partenze durante il mercato, mi ha messo li davanti. Ho fatto tre gol quasi di fila portando punti importanti in chiave salvezza alla  mia squadra.
Ecco così completata la trasformazione, da terzino ad attaccante. Momo Cosa con la Verde Isola in prima categoria quest’anno ha realizzato la bellezza di 19 reti. È lui il goleador della squadra carlofortina. Con l’infortunio d’inizio anno del capitano e attaccante Nicola Lazzaro, il peso dell’attacco è tutto o quasi sulle sue spalle.
Le corse di Momo verso il pubblico dopo una sua rete, la sua esultanza alla Tardelli durante i mondiali del 1982, sono tra le immagini da ricordare della stagione della Verde Isola.  “Mi piace la gioia che c’è dopo un gol, condividerla con i miei compagni. E da sempre ho in testa il modo di festeggiare di Marco Tardelli in quel mondiale.”

Momo Cosa ha appena realizzato la sua personale doppietta per la Verde Isola (©foto di Roberto Dell’Olivo)

“Che bello riassaporare il gusto di giocare a calcio dopo due anni di covid. Con tutte le notizie brutte che si leggevano sui giornali, al calcio proprio non ci pensavo.” Una breve apparizione ad Iglesias giusto prima dell’interruzione per la pandemia e poi.
E poi ecco l‘ennesimo puntuale messaggio del presidente della Verde Isola, Giuseppe Buzzo.
“Come ogni fine stagione, negli ultimi anni – racconta Momo – arrivava  un messaggio via whatsapp. “Momo vieni a giocare con noi?”
Dopo diverse risposte negative, mi sono deciso a rispondere di sì. D’altra parte era già stato assoldato anche mio cognato Paolo Uccheddu e con lui ritrovavo anche vecchi amici, come Giacomo Sanna, Arrais e Lazzaro  che avevano giocato qui a Carbonia. E tra i dirigenti c’era pure Antonio Medda, anche lui di Carbonia. Insomma una sorta di grande rimpatriata.

Momo Cosa a terra, l’attaccante della Verde Isola determinante nel derby anche senza segnare un gol ©marta magni images

LA  FAMIGLIA.  È troppo bello condividere le gioie calcistiche con Paolo. Fa fatica a dirmi che sono bravo o che ho fatto un bel gol. Lo vengo a scoprire spesso solo grazie a mia sorella. “Lo sai, Paolo mi ha detto che hai giocato davvero bene. Hai fatto un gol bellissimo.”
Il più importante dell’anno? Senza dubbio quello contro il Cus Cagliari che ci ha regalato il pareggio ben oltre il novantesimo.
Era un momento molto delicato. Un gol che ci ha sbloccato definitivamente e che ci ha portato diritti verso il successo finale”.

Il gol di Momo Cosa nell’extra time contro il Cus Cagliari ©foto di Roberto Dell’Olivo

Dopo tante amarezze, ecco finalmente la gioia di un campionato vinto. “Lo abbiamo cercato, voluto con tutte le nostre forze. Abbiamo deciso di scendere di categoria per vincere. Cosa mai scontata e facile da realizzare.”
Un successo da dedicare a? Beh certo a tutta la mia famiglia. Siamo una famiglia numerosa ed è bellissimo quando ci sediamo a tavola tutti insieme. Ho avuto la fortuna anche di giocare a Carbonia con un mio fratello. E quello che mi da più soddisfazione è sapere che i miei genitori sono orgogliosi di quello che faccio.”

Momo Cosa insieme a papà Paolo

Rimarrai a giocare con la Verde Isola? “Sono un ragazzo che si affeziona alla maglia, dopo i tanti anni di Carbonia potrebbe iniziare un nuovo ciclo all’isola di San Pietro. Sto bene a Carloforte, se il presidente, il mister ed i tifosi sono contenti, non ho motivo di andarmene.”
Momo Cosa insieme a i ragazzini che giocano con gli esordienti ed i pulcini di Carloforte. ©foto di Roberto Dell’Olivo
Un ragazzo di altri tempi, Momo è un vero romantico. Dopo la promozione, il successo nella vita di ogni giorno. La proposta di matrimonio è stato il gol più bello della vita del nostro Momo. Pamela ha risposto di sì.

Momo Cosa insieme alla sua Pamela e alla piccola Aurora

E allora caro Momo non ci resta che unirci anche noi di RDOSPORT nel farti gli auguri di una vita meravigliosa. A suon di gol e tanto amore.

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