DIARIO DALL’AUSTRALIA 6/2020: il fumo di Melbourne
In meno di due ora di volo eccomi a Melbourne. E qui eccoci entrare subito in contatto con il problema incendi. Si fa fatica vedere nitidi perfino i grattacieli. Qui vi propongo l’articolo pubblicato dal quotidiano IL GAZZETTINO, condito da qualche foto che rende l’idea di cosa sono stati i primi giorni di permanenza nella capitale dello stato Victoria.
Melbourne alle otto del mattino il sole dietro la nebbia- polvere degli incendi – ©rdophoto
Un viaggio tra Brisbane, Sydney e Melbourne a seguire i campioni del tennis. Eccomi ormai da una settimana in Australia in occasione di due competizioni internazionali l Atp Cup una sorte di campionato del mondo a squadre e l’Australian Open, lo slam che apre ogni stagione tennistica.
Un viaggio lungo quasi 24 ore quest’anno con l’incognita incendi. Da quando sono arrivato sono tempestato di messaggi da casa; tutti preoccupati sul mio stato di salute. A tale proposito posso rassicurare tutti. Mai stato meglio. L’Australia sta bruciando, ma qui tutti vivono in modo apparentemente normale.
A Brisbane tutto regolare come sempre , sebbene il Queensland sia zona tempestata in passato da incendi, non è questa volta oggetto di catastrofi particolari. Anche se poi c’è niente meno che Novak Djokovic, il serbo numero 2 delle classifiche mondiali, che pone l’interrogativo sulla possibilità di rinviare il primo slam del 2020 .
Non riuscivo a capire questa sua presa di posizione, finché non sono arrivato a Melbourne. A Sydney ho trovato solo un po’ di brutto tempo con qualche pioggia a seguire qualche giorno in cui la temperatura era salita addirittura fin quasi i 50 gradi. Ma nella capitale dello stato Victoria la musica è completamente diversa. Già atterrando con l’aereo si fa fatica a vedere qualsiasi cosa.
I colori delle polveri degli incendi – Victroia Market Melbourne -©rdophoto
Una sorta di nebbia , che però nebbia non è, ti fa vedere a fatica da un albero ad un altro. In città l’aria è decisamente pesante. Questo termine forse rende meglio di altri l’idea.
Quanta fatica a vedere i grattacieli a Melbourne – ©rdophoto
Melbourne trova sotto una campana di fumo, non vieni affumicato questo no, ma c’è un colore strano in cielo a mala pena si vede il campo di cricket, uno stadio capace di contenere oltre 100.000 spettatori e che è normalmente visibile da molto distante,
Lo Yarra River e sullo sfondo la sagoma dello stadio di cricket – ©rdophoto
Ma così non è nei primi giorni del torno di tennis. Quello riservato alle qualificazioni. Il main draw inizierà il prossimo lunedì. Ma intanto qui sono tanti a giocare. L’italiana Elisabetta Cocciaretto, ad esempio, mi conferma che si è sentita affaticata dopo il suo ultimo allenamento.
Elisabetta Cocciaretto sorridente – per la prima volta ha ottenuto l’ingresso nel main draw di un Grande Slam – ©rdophoto
La russa Samsonova, che vive però a Roma, pensa invece solo a giocare, Liudmila è in gran forma e non vuole perdere l’occasione di entrare nel tabellone principale.
L’italo russa Liudmila Samsonova ha raggiunto i quarti di finale Brisbane e si è qualificata per il main draw a Melbourne – ©rdophoto
Ma chi pensa alla propria salute? Una giocatrice si è ritirata. Alessandro Giannessi si è lamentato a lungo durante il suo match “Non sento più le gambe, mi gira la testa.” Lo spezzino ha chiesto anche l’interruzione del gioco. Poi riprenderà regolarmente senza successo. (e con non poche polemiche per via di un mediava time out per crampi dell’avversario – non possibile per regolamento, ndr)
Giannessi mima il fumare di una sigaretta, come dire qui si respira polvere d’incendio. Non riesco a giocare! – ©rdophoto
Sono tre giorni consecutivi che esco di casa al mattino e si vede a mala pena il sole oltre la cappa di fumo. E sinceramente faccio fatica a passare da un campo all’altro per fotografare i tennisti senza sentire anch’io qualche disturbo. Si respira un po’ a fatica. Forse Djokovic aveva ragione a mettere in discussione la regolarità del torneo.
Novak Djokovic con la maglia della Serbia durante la ATP CUP. Ha giocato le qualificazioni a Brisbane e le finali a Sydney – ©rdophoto
Mi reco così in una farmacia del centro almeno per comprare una mascherina di quelle che i cinesi usano praticamente sempre ovunque si trovino. Ma sono tutte esaurite. Le hanno vendute tutte. Insomma qui si fa finta che sia tutto come sempre, ma così non è.
Tantissimi operatori degli Australian Open girano con un mascherina in bocca – ©rdophoto
“Nella zona dove vivo – mi racconta un ragazzo francese – questa mattina si sentiva odore di grigliata, ma nessuno aveva fatto un barbecue.” Gl incendi non sono prossimi alla città ma le correnti stanno portando polveri nocive alla salute anche a molta distanza. In tv si dice apertamente che l’aria è malsana. Ma non si sa cosa fare. Al momento si risolve tutto grazie ad uno dei cambi climatici che a Melbourne sono piuttosto frequenti. Da 32 gradi eccoci di colpo sotto i 20. Una pioggia incessante, accompagnata da parecchio vento, restituisce oggi la Melbourne di sempre. Questa sera ho finalmente rivisto nitidi i grattacieli che fanno da cornice ai campi di tennis. Djokovic intanto assieme a Nadal Federer e tanti altri campioni si è esibito ieri per beneficienza a favore proprio del “Bushfire”
Tutti i campioni che hanno partecipato all’esibizione pro BUSHFIRE, da sinistra: Federer. Kyrgios, Osaka, Zverev, Thiem, Serena Williams, Wozniacki, Kvitova, Coco Gauff, Djokovic, Tsitsipas e Nadal – ©rdophoto
Mentre oggi ha presenziato al sorteggio del main draw. Il campione serbo ormai sta pensando soltanto a difendere il titolo vinto l’anno scorso.
Ma intanto l’Australia continua a bruciare. “E’ un fenomeno naturale, la foresta brucia per poi rinascere.” A dirlo è Bruno, un fotografo di origine abruzzese che vive qui ormai da una vita. Sembra quasi un detto aborigeno.
Mi metto un maglioncino, fa decisamente fresco, SI torna a respirare volentieri. Speriamo solo non sia un fuoco di paglia!