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Colpaccio Portogallo a Oslo e la Croazia vola in finale – GALLERY

L’ultima tappa dei mondiali è quella più a nord di tutte. In una cornice unica: sulle rive innevate delle fredde acque dell’Oslofjord, in Norvegia. L’appuntamento per i quarti di finale è tra Brasile – Danimarca e Portogallo – Germania.

Le squadre ad Oslo vengono accolte con vampate di fuoco (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

Uno stadio, la Unity Arena, affacciato sul mare e adattato dal calcio alla pallamano – esattamente come quello di Stoccolma dell’ultima finale disputata. 15’000 posti da riempire con qualche difficoltà, contando le grandi assenti di queste ultime fasi: Svezia e Norvegia, brutalmente sbattute fuori da chi invece ha scritto la storia, Portogallo e Brasile.

Il portogalo festeggia la semifinale conquistata (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

IL QUARTO DEI PORTIERI

Il primo quarto è Danimarca-Brasile. Da un lato del campo c’è Nielsen, un orsacchiottone dal caschetto biondo stile anni ’90 che nasconde sotto all’evidente panciotta degli addominali da paura, con delle mani che sembrano letteralmente delle padelle.

Nielsen miglior giocatore Hummel (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

Dall’altra Da Rosa, che già dal nome fa pensare ad un ballerino di flamenco prestato ad uno sport di contatto – così è, visivamente, difatti. Nielsen il miglior portiere prima dei quarti con 83 parate e l’efficienza del 43,8%, Da Rosa al terzo posto con 67 parate e l’efficienza al 40,1% (dati IHF).

Da Rosa entra in campo (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

Il Brasile poteva contare sulla “poca spinta” dell’esiguo pubblico danese, ben inferiore alle 14’000 persone costantemente presenti a Herning, facendo invece leva sui rumorosi fan presenti a Oslo. Ma il cammino dei sudamericani è stato in salita fino a quel momento e la fatica si è fatta sentire.

Dopo un gol (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

Mentre Emil Jakobsen si è scatenato nei primi minuti di gara, trasformando rigori su rigori e con contropiedi a velocità disarmanti, gli errori in difesa hanno fatto uscire di matto Nikolas Jacobsen.

Emil Jakobsen dopo il gol a Da Rosa (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

Dal +7, i danesi si sono ritrovati a metà gara con i brasiliani in recupero, 15-12. Stesso (mezzo) copione della Norvegia, la quale poi si è dovuta arrendere ai sudamericani. Ma non è certo la formazione di Jacobsen a potersi defilare così.

Coach Jacobsen fuori di sé (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

Detto-fatto! Gidsel torna a segnare, nel secondo tempo, e la difesa a stringere forte, ecco tornata la Danimarca che conosciamo. I brasiliani non vedono rete per quasi 12 minuti di gioco ed il parziale schiacciante di 8-0 chiude la gara.

 

Per l’ottava volta sulle ultime 10 edizioni, la Danimarca è ai quarti ed in testa ha un solo obiettivo: stabilire il record di quattro mondiali consecutivi con la quarta stellina al petto. Ma l’azione più bella di tutte non è stata né una parata ne un gol: ma i selfie e gli autografi che i brasiliani hanno dato a tutti i tifosi dello stadio, molto più di quanto fatto dagli islandesi a Zagabria.

I brasiliani elargiscono sorrisi ai supporters (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

IL QUARTO PIÙ LOTTATO

Nonostante la lotta pazzesca tra Croazia-Ungheria (31-30), decisa negli ultimi secondi di gioco e quella stupefacente tra Francia ed Egitto (34-33) decisa proprio nell’ultima frazione con un tiro clamoroso di Luka Karabatic, il quarto di finale più lottato è proprio quello tra Portogallo e Germania.

Portogallo-Germania 22:22 al 22:42 (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

I tedeschi di Golla, favoriti, hanno prima superato, poi pareggiato e poi ceduto ai portoghesi dopo i supplementari: 13-9, 26-26, 30-31.

Golla tenta di avanzare (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

Mai domi e pronti a scrivere la storia del proprio Paese, i fratelli Costa assieme a Salvador Salvador (olè!) e ad un gioco corale, hanno dato prova di un gioco veloce ed efficiente come quello di Juri Knorr – ma di squadra.

Salvador Salvador (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

Il 15 tedesco era ancora in fase di ripresa dall’influenza che lo aveva tenuto out a Herning.

Ma coach Alfreð Gíslason ha dovuto farlo scendere ugualmente in campo per dare velocità al gioco altresì lento dei compagni, nonostante un Zerbe in gran spolvero.

Zerbe in volo (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

La Germania grazie alla prestazione da incorniciare del portiere Wolff, migliore in campo, ha quantomeno avuto il tempo per tentare di arginare gli avversari. Dopo l’espulsione di Frade e gli animi che cominciavano a scaldarsi, i portoghesi sembravano aver perso contatto con il campo. E invece.

Una delle parate clamorose di Wolff (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

Non bastano addirittura le 15 parate di Wolff negli ultimi sette minuti di gioco, non basta il +2 al 20-18. I fratelli Costa vogliono una pagina di storia tutta per loro e Martim ai supplementari segna tre reti di cui la decisiva a tre secondi dallo scadere.

Martim Costa contro Juri Knorr (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

“Avremmo detto, ad inizio partita, che in un paese come la Norvegia con così tanti spettatori tedeschi e con una formazione come quella attuale della Germania, non sarebbe stato possibile vincere. Ma non è stato così!” parole di coach Pereira in conferenza stampa. Il Portogallo si guadagna così la sua prima semifinale storica.

Coach Pereira in conferenza stampa (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

Ultimo aggiornamento da Zagabria dove la Croazia vince, rifacendosi della finale del mondiale 2009 giocata nello stesso stadio, sulla Francia 31-28. Ora entrambe le squadre dovranno presentarsi a Oslo; per la finale e la finalina del terzo/quarto posto.

La Croazia vincente stacca il pass per la finael (foto © Rdosport & Marta Magni Images)

LA GALLERIA FOTOGRAFICA DEI QUARTI

 

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