Dopo 47 anni l’Italia del tennis torna sul tetto del mondo. Le immagini da Malaga della 2^ Coppa Davis azzurra
Dopo Santiago, Malaga. Dopo 47 anni la Coppa Davis torna in Italia. Tre partite difficili complicate consegnano l’insalatiera agli azzurri. Olanda, Serbia e Australia sono i team che abbiamo eliminato, arrivando ad un punto dall’eliminazione quando Sinner ha servito sullo 0-40, annullando tre match point a Djokovic, con la Serbia che gia aveva vinto il primo singolare.
Arnaldi che, dopo aver perso la prima partita contro l’Olanda, viene ributtato nella mischia proprio nella finalissima vincendo non sa nemmeno lui come contro Popyrin, che l’aveva sconfitto qualche mese fa nella semifinale di Umago.
Insomma è stata davvero un‘impresa, ancora più pensando che nel girone di qualificazione di Bologna, dopo aver perso contro il Canada, eravamo più fuori che dentro. Allora, Senza Berrettini, senza Fognini e senza Sinner.
A Malaga ci siamo presentati con un Sinner stellare, capace di battere Djokovic in 5 ore prima in singolare poi in doppio con l’amico Sonego.
Senza Sinner non ce l’avremo mai fatta, ma in ogni caso si tratta di una vittoria di tutto il gruppo, quello che si è scelto capitan Volandri.
Tutti giovanissimi insieme al “vecchio” Bolelli, mai schierato nella fase finale, uno che sta bene nel gruppo che non si lamenta se non gioca, felice di esserci per tutto quello che ha dato al tennis italiano, rimpiangendo solo l’assenza del “fratello” Fognini, ricordato peraltro direttamente dal presidente federale Angelo Binaghi nelle dichiarazioni post vittoria.
Una successo meritato che poteva già essere dell’Italia l’anno scorso. Maledetto quel doppio contro il Canada in semifinale. Allora non c’era Sinner e fu scelto Berrettini come compagno di Fognini in doppio anche se in condizioni molto approssimative.
Ma la fortuna di quest’anno è figlia anche delle disavventure della passata stagione e come sempre premia gli audaci. Basti pensare quella discesa a rete di Sinner su uno dei tre match point per Djokovic, una volèe che dire approssimativa è davvero poco, ma comunque vincente. Tutto è bene quel che finisce bene.
Malaga è una citta molto piacevole da vivere, ha un centro ordinato, composto, illuminato a fine novembre già per le feste di Natale, dove si mangia bene con un clima quasi estivo anche d’inverno. E che per l’Italia resterà negli annali del tennis. Alcune penne storiche presenti si sono emozionate, fra queste Vincenzo Martucci “Non nascondo che qualche lacrima mi è scesa e ho visto anche Ubaldo Scanagatta fare altrettanto.” D’altra parte questi giovani tennisti ne sanno certo meno di alcuni giornalisti che definiamo storici del nostro tennis.
Forse anche per questo non mi è dispiaciuta la presenza di Nicola Pietrangeli il capitano del 1976 ora novantenne con un elegante bastone e che insieme a Binaghi sale sul palco dei vincitori, toccando di nuovo quella insalatiera tanto voluta allora cosí come oggi. Certo poi un pensiero non può non andare anche ai moschettieri di un tempo: Panatta, Bertolucci, Barazzutti e Zugarelli.
Chi vi scrive d’altra parte aveva incominciato proprio a giocare a tennis grazie alle feste di Panatta e chissà quanti ragazzini ora inizieranno a praticare questo sport proprio grazie alle gesta di Sinner.
È stato davvero emozionante essere presenti a questo evento, da bordo campo, direttamente sul campo per le premiazioni ed immortalare questo momento. Musetti, Arnaldi, Sonego Sinner e Bolelli eccoli i nuovi moschettieri azzurri. Il nostro tennis ha dimostrato di essere in salute. In attesa del recupero pieno di Musetti e si auspica anche quello di Berrettini, presente come tifoso aggiunto alla comitiva a Malaga, come a Bologna.
La sensazione è che non passeranno altri 47 anni prima di vincere un ‘altra Coppa Davis. Ma intanto meglio gustare appieno questo successo.
Ci dispiace un po’ per gli australiani che se ne sono andati da Malaga per il secondo anno di fila con la medaglia d’argento al collo, ma il 2023 era decisamente l’anno dell’Italia.