L’ascesa di Matteo Arnaldi nell’intervista ESCLUSIVA con Rdosport
Matteo Arnaldi, sanremese classe 2001, la stessa di Jannik Sinner, sta meritatamente trovando i suoi spazi nel tennis che conta davvero. Una crescita costante la sua con il best ranking in carriera di numero 61 nel mondo ATP raggiunto proprio lo scorso 14 agosto. Il primo titolo Challenger risale al 2022, a Francavilla a Mare, mentre il 2023 è l’anno della sua consacrazione nel circuito maggiore. Un anno che per il giocatore ligure, seguito da sempre da Alessandro Petrone, è caratterizzato da tante prime volte.
A Barcellona il suo primo incontro vinto in un torneo ATP contro lo spagnolo Jaime Munar, a Madrid la prima vittoria contro un top 10, il norvegese Casper Ruud, che ha consentito a Matteo di entrare per la prima volta tra i migliori 100 del mondo.
E per parlare di Gran Slam, dopo aver perso al turno finale delle qualificazioni in Australia, sempre quest’anno, ecco l’esordio in Main Draw sulla terra rossa di Parigi, al Roland Garros, coronata con la vittoria al primo turno contro il colombiano Galan, prima di perdere dalla testa di serie numero 26, il canadese Denis Shapovalov.
A Wimbledon semaforo rosso contro lo spagnolo Carballes Baena, in ogni caso dopo aver superato le qualificazioni.
Ad Umago affronta il suo primo torneo da testa di serie (numero 7) e ottiene la sua prima semifinale in un 250. Matteo supera dapprima l’olandese De Jong, poi il connazionale Cobolli ed infine la testa di serie numero uno del torneo, lo slovacco Jiri Lehecka. Contro Popyrin in semifinale Arnaldi si aggiudica il primo set, prima di perdere alla distanza (l’australiano poi vincerà il torneo battendo Stan Wawrinka in finale).
La trasferta americana di questa estate si sta colorando in questi giorni di un prezioso successo, il suo primo in main draw sul cemento agli U.S. Open, contro l’australiano Kubler. Quindi non rimane che fare il tifo per questo giovane talento che non perde mai l’occasione per regalare un sorriso a chi urla il suo nome dalle tribune.