A Padova vince Sergio Gutierrez Ferrol. Tommy Robredo la star del torneo
E’ sempre più difficile indovinare il nome di un vincitore di un torneo challenger, dipende da un intreccio ancestrale, fatto di condizioni fisiche più o meno buone, voglia o meno di soffrire, ovvero necessità o meno di mettere in tasca qualche prezioso punto ATP. E’ così che guardando il main draw dell’Atp internazionali di Padova ci sarebbe stato in realtà di che essere contenti. Simone Bolelli è accreditato della testa di serie numero due, dopo un bel match con Nadal a maggio sul rosso parigino,
Sìmone Bolelli sul campo centrale del Roland Garros contro Rafa Nadal (©rdophoto)
la sconfitta londinese al secondo turno con Fabio Fognini,
Italians in london. Fognini e Bolelli amici contro a Wimbledon 2018 (©rdophoto)
la bella campagna svedese con tanto di semifinale, ecco la sconfitta padovana all’esordio per opera del bravissimo Edoardo Eremin.
Gerald Melzer l’austriaco è invece il numero uno del seeding. l’anno scorso ha perso in circa 40 minuti una finale fantasma a Cortina, qui a Padova in ancor meno tempo se ne e’ uscito al primo turno. Una scivolata un dolore alla caviglia…. poi in campo la settimana successiva in quel di Kitzbuel.
Gerald Melzer, il primo da sinistra alla premiazione degli Internazionali di Cortina del 2017, insieme al vincitore Roberto Carballes Baena. Al centro Luca Serena, main sponsor degli Internazionali di Padova con la sua ditta SERENA WINES (©rdophoto)
E allora per fortuna che ci sta il vecchio Tommy Robredo, trentasei anni di stile impeccabile. Anche se, quando Matteo Viola chiude il primo set in vantaggio 6-1, sembra che la maledizione challenger abbia ormai intaccato anche il torneo padovano (lo spagnolo la spunterà a terzo set).
Robredo e Viola in posa prima del loro match di primo turno a Padova (©rdophoto)
Anche perché pure il brasiliano Thomasz Bellucci ha abbandonato subito il circolo patavino,
La grinta del brasiliano Bellucci non è bastata contro il serbo Brkic (©rdophoto)
lasciando spazio al serbo Brkic, atleta della scuderia Castellani.
Un diritto di Brkic – Internazionali di Padova 2018 (©rdophoto)
Pavic, stesso gruppo, aveva nello stesso pomeriggio già frantumato l’ex next Gen Gianluigi Quinzi.
Il pubblico padovano alle spalle di Gianluigi Quinzi (©rdophoto)
Pavic e Brkic vinceranno poi il titolo di doppio contro gli italiani Trusendi e Vavassori
I quattro finalisti del doppio, da sinistra Vavassori, Trusendi, Brkic e Pavic (©rdophoto)
La forza di un challenger sta proprio tanto in questo, nel resistere alle sorprese e proporre ancora nomi di richiamo. Padova si è riempita ogni sera con tribune occupate in ogni ordine di posto (presenze che hanno superato quota 1000 per ogni programma serale). Con Robredo che ha deliziato il pubblico con giocate vecchio stile.
Tommy Robredo esulta , alle sue spalle il numeroso pubblico di Padova (©rdophoto)
Anche contro Andrea Arnaboldi, l’uomo della scuderia Pro Kennex, che solo qualche settimana più tardi raggiungerà la finale al challenger di Potorose.
Un recupero di Andrea Arnaboldi su un palla corta di Robredo (©rdophoto)
e successivamente contro il giovane emergente Gianluca Moroni, protagonista di un ottimo torneo, battendo il piccolo Berrettini (Jacopo)
Primo piano di Jacopo Berrettini – Internazionali di Padova (©rdophoto)
e uno scatenato Eremin, bloccato alla fine solo da crampi e da una palla corta a due punti dal match fuori di un nulla.
Lo sconforto di Eremin subito dopo aver sbagliato una palla corta decisiva (©rdophoto)
Moroni ha messo molto in difficoltà lo spagnolo, ex numero 5 al mondo, che ha dovuto utilizzare tutte le sue energie per superare l’ostacolo italiano.
La grinta di Gianluca Moroni -Internazionali di Padova 2018 (©rdophoto)
Per il resto ci ha pensato il romagnolo Federico Gaio a tenere alto l’interesse in questi Internazionali di Padova.
Un rovescio di Federico Gaio (©rdophoto)
Lui che al primo turno ha sofferto lottato ed eliminato il rognoso Munoz de La Nava. Uno che ha navigato attorno al numero 100 a lungo ed ha vinto anche challenger importanti come quello di Napoli.
Un rovescio del mancino spagnolo Munoz De La Nava (©rdophoto)
Andrea Mantegazza li conosce molto bene tutti questi giocatori, lui che ha visto vincere a Cortina il serbo Krajnovic, che si è poi issato fino alla top 30 mondiale… che ha visto giocare senza buona sorte Berlocq, Volandri, Rublev, Kachanov, Berrettini, Sonego il greco Tsitsipas tutti nella sua Cortina,
Il direttore del torneo padovano, Andrea Mantegazza, insieme al vincitore, lo spagnolo Sergio Gutierrez Ferrol (©rdophoto)
E quando nel derby spagnolo Gutierrez-Ferrol ha eliminato Robredo c’è stato un po’ di sussulto… “Ero troppo stanco dovevo chiudere prima nel secondo ma lui è stato più bravo.”
Ventotto anni, un bravo ragazzo, un gioco da terra battuta effiacce e chissà che non ne sentiremo presto parlare. Un altro tennista in rampa di lancio verso la top 100.
La stretta finale tra i due spagnoli. Gutierrez batte Robredo in rimonta in tre set (©rdophoto)
Bello l’ abbraccio alla sua fidanzata al termine della finalissima a sentenziare la fine di un periodo difficile con qualche infortunio.
Sergio Guttierez Ferrol a fine match esce dal campo per abbracciare la sua fidanzata (©rdophoto)
Si è fatto ben volere così come Federico Gaio, alla sua seconda finale in un challenger targato Country.
Federico Gaio insieme ai campioni del Benetton rugby Treviso e Elisa Queirolo, capitano della squadra femminile campione d’Italia di pallanuoto (©rdophoto)
Padova ha raccolto l’eredità di Cortina. Il connubio country Tennis 2001 ha funzionato alla grande. Ora sta anche al comune di Padova confermare la volontà di avere un grande torneo nel suo territorio..
Gutierrez premiato dall’assessore allo sport del comune di Padova (©rdophoto)
Così come confermato nella conferenza stampa della domenica mattina finale dall’assessore allo sport Diego Bonavina.
Roberto Dell’Olivo