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Gli angoli del Roland Garros che non avete mai visto

Sono ormai diciotto anni consecutivi che, per un motivo o per un altro, mi trovo a fine maggio, inizio giugno a Parigi in occasione del Roland Garros. Dei quattro tornei del Grande slam quello de  La Ville Lumiere è indubbiamente quello che conosco meglio. Nel 2000  la mia prima assoluta; non posso certo dimenticare  quel primo giorno con in campo Martina Hingis, ancora oggi protagonista nel doppio femminile, ma anche Mary Pierce, che poi vinse quel torneo (l’ultima francese a riuscirci) ed in serata uno dei più bei match che abbia mai visto tra Pete Sampras e l’australiano Mark Philippoussis,  vinto dall’aussie 9-7 al quinto set.
Eccovi qui la foto d’inizio di quel match, che qualche anno più tardi mi sono fatto autografare dal grande Pete.

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Dai tempi del brasiliano Kuerten all’era Nadal.  All’epoca già mi dilettavo a fare fotografie, da un paio d’anni a questa parte eccomi invece in veste ufficiale con tanto di pass per il gruppo QS e per l’amico Scanagatta direttore di Ubitennis.  La visione dei match cambia completamente. Si ha una corsia privilegiata per arrivare direttamente sui campi con dei coup d’oeil  a volte davvero unici. E che ancora oggi mi lasciano senza fiato. Come quelli della “fosse photographe”.  Avete presente quelle fessure rettangolari  a lato dei giudici di linea a fondo campo sul campo centrale?  Per arrivarci si devono percorrere dei corridoi interni infiniti, che ti fanno pensare di essere chissà dove. Trovo questa una posizione davvero magnifica. Hai di fatto la stessa prospettiva dei giocatori. Non si vede la linea dell’altro campo, ma si apprezza tutto lo sforzo fisico dei tennisti. Oltre a sentire tutti le loro imprecazione compresi i mille F… di Murray.

Qui a Parigi la fossa esiste pure sul Lenglen e sul campo numero uno. Lo adoro. E’ il campo forse più bello in assoluto di tutto il circuito. Con me è d’accordo pure Thiem “E’ stato un onore giocare su questo campo storico” – ha detto Dominic in conferenza stampa post match contro l’americano Johnson.  Peccato che il progetto del nuovo Roland Garros preveda la sua distruzione.  Penso che si dovrebbe trovare qualche compromesso per mantenere pure la storia accanto al  moderno.  A New York non ci hanno pensato poi tanto a eliminare il Louis Amstrong.  Il nuovo stadio sarà sicuramente più bello e funzionale, ma non avrà certo uguale fascino. O almeno ce lo potrà avere fra qualche decina d’anni. Negli altri slam la fossa c’è al momento solo sull’ Arture Ashe di New York. A Melbourne esisteva in passato, come mi ha raccontato l’amico Bruno Silverii, che saluto, ma ora non viene più permesso di arrivarci.
Sul Lenglen sei ancora più vicino alla linea di fondo campo e qui devi stare più attento. Si perché è anche pericoloso fare il fotografo. Soprattutto quando in battuta ti trovi gente che serve ad oltre i 200 Km all’ora. L’altro giorno sono andato a cogliere qualche attimo di Wawrinka – Fognini;  a proposito mamma mia quanto parla Fabio e credetemi non vi posso riferire quello che dice sottovoce, sarei censurato nella migliore delle ipotesi.

Stan the man sta battendo, ma io sto cercando di immortalare Fognini in una posa particolare. Risultato: e chi si è accorto che stava arrivando una pallina gialla fosforescente proprio nella mia direzione. Un ace che dopo il rimbalzo atterra direttamente sul mio braccio sinistro. Ai che dolore. Ho urlato dal male. Ma in campo non se ne sono accorti. Meglio così. Qualche fotografo è venuto a sincerarsi delle mie condizioni. Il braccio mi fa ancora male a distanza di qualche giorno, ma qualche scatto vale bene qualche rischio.

Ma voi avete mai fatto caso alle scarpe dei giocatori ? Ve ne propongo qualcuna. E poi ditemi se non sono diciamo particolari questi ragazzi. Allora  Wawrinka ha i disegni dei simboli dei tre tornei dello Slam da lui vinti: il canguro,  la torre Eiffel e la statua della libertà.

Copia di SCARPA WAWRINKA.jpg

Nadal ha invece ben visibile il numero 9… come i suoi titoli conquistati al Roland Garros… La cambierà l’anno prossimo ??!!

Copia di SCARPA NADAL.jpg

Un altro posto davvero unico da dove seguire il Roland Garros è il corridoio della morte in cima allo Chatrier.,a due passi … dall’aereo della Emirates.

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Da qui puoi vedere sia la tour Eiffel che la Tour Montparnasse. Eccovi qualche scatto preso da lassù, come il bel gonnellino della Muguruza;

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oppure il momento drammatico della fine del tie break perso da Del Potro contro Murray. Si tira il campo, ma Delpo non si schioda dalla rete, mentre Murray va a prendersi una bottiglietta d’acqua dal frigo.

Copia di delpo fine primo set.jpg

Eccomi qui,  che vertigini !

Copia di roland garros roberto .jpgCopia di roland garros alto centrale.jpg

Questa è invece la prospettiva in direzione Suzanne Lenglen

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Ma se vuoi fare una bella foto dall’alto si può andare semplicemente sul campo numero due. C’è un corridoio-terrazzo da cui puoi vedere due campi in contemporanea. Quanti match ho visto da lì in passato. Da qualche anno però hanno purtroppo chiuso l’accesso al pubblico, permettendo la sosta solo ai fotografi.

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L’americano John Isner in battuta, ripreso da questa angolatura, è meraviglioso,  ma visto che ci siamo immortaliamo anche la Next Gen Khachanov e pure la Wozniacki.

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kachanov battuta.jpegCopia di wozniacki 2.jpg

Se vuoi  incontrare da vicino, ma davvero da vicino, tutti i giocatori, l’obbligo è rimanere sugli Annexes… Campi ormai quasi inaccessibili per i comuni mortali.  C’è il mondo al Roland Garros, con code interminabili per poter entrare in questi campi laterali  ed una volta entrato, che non ti venga in mente di andare in bagno. Altrimenti…. non riuscirai più a riavere il tuo posto. E ti dicono pure di bere molta acqua se c’è tanto caldo.  Sembra di essere ad un concerto di Bruce Springsteen nel cosiddetto pit. Auguri!

Ma come fotografo si entra assieme ai raccattapalle, loro corrono,  ecco io magari anche no. La postazione: panchina di fronte all’arbitro , tocchi direttamente con le tue “basket” la terra battuta  dove  lasci la tua impronta.

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E se non ti basta,  ecco magari riesci pure ad immortalare anche l’occhiolino che ti fa Simone Bolelli, troppo contento per aver appena battuto il francese Mahut,

Copia di occhiolino bolelli.jpg

oppure il pollice in su di  Lorenzi che finalmente ha vinto un match di singolare al Roland Garros. Grande Paolino! Che poi è arrivato pure ai quarti di finale del doppio.

Copia di lorenzi fine match.jpg

E’ così che le giornate volano in men che non si dica. Dalle 10 del mattino fino a notte, che a Parigi arriva in questo periodo ben oltre le 22.

Qualche ora per recuperare e poi tornare a cercare ancora qualche angolo segreto del Roland Garros, ma non vorrete mica che vi racconti proprio tutto !!!!!

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