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Se sarai felice vincerai: la sfida di Fabio Caravaglios

Fabio ha da poco superato i 50 anni, insieme alla moglie Valentina ha costruito una bella famiglia, tre figli Rachele, Francesco e Sofia, che lo ha già fatto diventare anche nonno. Un buon lavoro, una casa in provincia di Como, dove ha traslocato da poco, lui che di origine è siciliano. “Caravaglios è un cognome tipico del Regno delle Due Sicilie, lo trovi a Palermo, Trapani, Napoli ed anche in Piemonte.” Un fisico normale con quel po’ di pancetta in più e capelli brizzolati, che ad un certo punto si guarda allo specchio e decide di voler fare qualcosa di nuovo. Ma non un qualcosa di semplice e tranquillo, ma addirittura di epico. “Il periodo del lockdown mi ha regalato la gioia di tornare ad andare in bicicletta; una passione che avevo lasciato in un angolo, ma che poi ho progressivamente recuperato.” Al punto di svegliarsi un giorno e decidere di iscriversi alla EPIC CHALLENGE, organizzata dalla azienda per cui lavora, la Vodafone.
5 giorni in bicicletta in Francia, da Grenoble fino a Nizza, con 15.000 metri di dislivello, raggiungendo le vette più importanti e conosciute della storia del Tour de France.

Fabio Caravaglios controlla la pressione delle gomme della sua bicicletta foto RDOSPORT Marta Magni Images

“Lo faccio per me stesso, ma anche per il pianeta.” C’è infatti una gara di raccolta fondi per salvare la terra di due associazioni che cooperano in questa Challenge: una per la salvaguardia della fauna in Africa, l’altra per eliminare la plastica dai mari del mondo. “Io mi sono posto l’obiettivo di raccogliere la cifra di 4.500 euro; ad ogni euro ne corrisponderà un altro messo a disposizione dalla fondazione.”
Una sfida che ai più può sembrare assolutamente impossibile. Soprattutto per uno che in bici ci va quando può, senza rubare tropo tempo alla famiglia, e che ha come compagna di viaggio una bici di seconda mano con 11 anni di vita alle spalle.
“La biciletta è però la mia passione di sempre. Da giovane ho un po’ giocato a pallavolo e a calcio. Fammi fare di tutto ma non stare in palestra; amo gli spazi aperti, la natura, godermi i suoni del suo silenzio proprio mentre pedalo.” Ma per arrivare in vetta all’Alpe d’Huez non ci si può improvvisare.

Un pò di palestra, anche se a Fabio Caravaglios non piace pio di tanto, è obbligatoria per affrontare la Epic Challenge foto rdosport Marta Magni Images

Se non si segue un metodo di allenamento la sfida non sarà epica, ma diventerà improponibile. Siamo a fine maggio/inizio giugno e a Codevilla nell’Oltrepò pavese ecco Fabio consegnarsi nelle mani dell’equipe di Sport4life.
Un mental coach, Paolo Loner, un medico, Paolo Previde Massara, un nutrizionista, un fisioterapista, una vera e propria squadra al servizio di nonno Fabio.

La squadra di Sport4life insieme a Fabio Caravaglios Photo Rdosport MartaMagni Images

“Che rapporto ho con la fatica? Beh, diciamo che se devo fare una cosa allora mi ci metto di impegno per riuscire a raggiungere l’obiettivo. Se si deve, si fa. Ma ammetto, non sono mai stato abituato a grandi fatiche. Mi aspettavo qualcosa di più semplice. Sabato scorso ho detto a mia moglie che andavo a fare un giro in bici di un paio d’ore. Si è preoccupata quando non mi ha visto rientrare e di ore ne erano già passate 4.”
“Per arrivare in cima alla prima salita non posso sgarrare, dobbiamo seguire un preciso piano di allenamento, indipendentemente se ci sia il sole o piova. In quei 5 giorni non puoi permetterti di fermarti se fa un po’ di freddo – Il mio mental coach Paolo Loner è sempre pronto pungolarmi –  È proprio vero che lo sport allena alla vita. Questa Epic Challenge ne è un evidente esempio. Per fortuna Valentina ha capito e mi sostiene così come i miei figli.”

Fabio Cara\vaglios insieme al suo mental coach Paolo Loner foto RDOSPORT Marta Magni Images

Caravaglios continua a raccontarsi.
“Sono di natura un ottimista, vedo sempre il bicchiere mezzo pieno. In biciletta per farmi forza canticchio il motivetto di Sanremo, ‘con le mani ciao ciao!’ Ed in salita beh si alza il sedere dal seggiolino e si dice ancora Ciao ciao!”.

Pronti partenza, via. Inizia l’allenamento per Fabio Caravaglios foto RDOSPORT Marta Magni Images

Fabio si fa coraggio solo parlandone e trasmette tutto il suo entusiasmo. Come si fa a non seguirlo in questa sua avventura? Noi però ci accontentiamo di qualcosa di un po’ meno epico. È lui che pedalerà fra le Alpi, mentre noi lo seguiremo (anche con aggiornamenti rispetto alla stato della sua preparazione)  seduti comodamente in un furgone, passo passo, così da raccontarvi questo viaggio fatto di passione e, forse si può dire, di pura follia.
Forza nonno Fabio siamo tutti con te. La tua Epic Challenge l’hai già vinta.

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