Novak Djokovic, il più numero uno di tutti
di Ilvio Vidovich
Il 7 luglio 2003 Novak Djokovic entrava per la prima volta nella classifica ATP, alla posizione n. 767. L’ 8 marzo 2021, il fuoriclasse serbo ha iniziato la sua 311esima settimana da numero 1 del ranking maschile. È record assoluto
Quando nel tennis si citava l’estate del 2003 il pensiero sinora andava al primo Slam vinto da Roger Federer. Era infatti il 6 luglio 2003 quando il futuro “Swiss Maestro” – di cui proprio in questi giorni gli appassionati festeggiano il ritorno in campo a Doha dopo tredici mesi di assenza per infortunio – batté in tre set sul campo più iconico di questo sport, il Centrale di Wimbledon, l’australiano Mark Philippousis, dando il via ad una carriera leggendaria, che ora di titoli Slam ne conta venti.
Da oggi in poi, però, quel luglio del 2003 andrà ricordato anche per un altro motivo. Perché proprio il giorno dopo la vittoria di Federer a Londra, grazie alla vittoria in un torneo Future in Serbia faceva il suo ingresso nella classifica ATP, al n. 767, un sedicenne serbo. Quel ragazzino era Novak Djokovic. Che da lunedì 8 marzo è diventato il giocatore che ha trascorso più settimane al primo posto di quella classifica: al momento 311, ma sono destinate ad aumentare di un bel po’. Sono passate 922 settimane da allora: praticamente, più di un terzo del tempo in cui è stato in classifica il fuoriclasse serbo lo ha passato in testa.
Un primato che Nole ha tolto proprio a Roger Federer, che in quel primo lunedì di luglio di diciotto anni fa, grazie alla prima delle sue otto vittorie ai Championships, saliva per la prima volta sul podio del ranking, in terza posizione. La prima delle 310 settimane da n. 1 del fuoriclasse di Basilea sarebbe arrivata l’anno dopo, nel febbraio 2004, subito dopo la conquista del suo secondo Slam, in Australia. Anche Nole avrebbe festeggiato la sua prima settimana da n. 1 del mondo fresco di trionfo Slam: nel luglio del 2011, dopo la sua prima vittoria a Wimbledon, la terza in un Major.
Però in un articolo dedicato a Novak Djokovic ma in cui si parla anche di Roger Federer, bisogna in qualche modo citare anche il terzo fuoriclasse che ha segnato gli ultimi diciotto anni del tennis maschile, Rafa Nadal. E curiosamente, anche il mancino di Manacor si fece notare in quel luglio 2003, dato che il primo vittorioso Wimbledon di Federer fu il primo Slam a cui partecipò, raggiungendo il terzo turno. Risultato che gli permise di entrare per la prima volta tra i primi 70 al mondo – a 17 anni appena compiuti – proprio in quella che a tutti gli effetti si può considerare una settimana storica per il ranking ATP: la prima in cui i Big Three furono tutti in classifica. Come dicevamo, da allora ne sono trascorse 922: di cui 830 con uno di loro tre al comando. E contando anche quel Wimbledon che era finito il giorno prima, con 58 dei 70 Slam disputati che hanno visto finire il trofeo del vincitore del singolare maschile in una delle loro bacheche: 20 Federer, 20 Nadal e 18 Djokovic.
Ormai sono anni che le discussioni – in certi casi anche con toni sin troppo accesi – su chi sia il più forte dei tre si sprecano. Non è nostra intenzione affrontare l’argomento in questa sede: chiariamo perciò che il titolo – anche se per renderlo “catchy”, come si usa dire, un po’ sulla cosa ci abbiamo giocato, lo ammettiamo – si riferisce esclusivamente al primato appena conquistato. Con questo articolo, e ovviamente grazie alle foto di Roberto Dell’Olivo, vogliamo semplicemente celebrare l’incredibile cammino di quell’adolescente serbo, che da quel 767esimo gradino raggiunto grazie alla vittoria in finale contro lo spagnolo Cesar Ferrer-Victoria, 6.454 giorni dopo è riuscito a conquistare uno dei record più significativi del tennis professionistico maschile. Anche grazie a questa lunghissima rivalità agonistica con Federer e Nadal che – come da lui stesso dichiarato – è stata fondamentale per spingerlo a continuare a migliorarsi, anno dopo anno. E non è ancora finita…
Complimenti, Nole. Anzi, come si dice in serbo: Nole, svaka ti čast!