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Fabrizio Montenero, una vita per il tennis

50 anni compiuti il 15 aprile, Fabrizio Montenero, il primo dirigente del tennis bellunese, non ha ancora avuto la possibilità di festeggiare questa importante tappa della sua vita, dedicata in gran parte al mondo del tennis. Per oltre vent’anni è stato presidente del circolo di Polpet, mentre continua ancor oggi a ricoprire le cariche di delegato provinciale e consigliere della Fit Veneto.
“E’ un compleanno importante da condividere con gli amici e di conseguenza anche con il tennis, il mio compagno di viaggio numero uno. Conto di poter rimediare al più presto.“

50 anni compiuti da poco per Fabrizio Montenero

Un inizio da atleta per Montenero. “Avevo sei anni quando mio padre mi regalò la prima racchetta, poi ho provato anche con il calcio e lo sci, ma era il tennis il mio sport. Anche se ho capito subito che non sarei mai arrivato da nessuna parte. Diciamo che ero un giocatore da villaggi estivi, dove battevo puntualmente tutti i turisti tedeschi che mi capitavano a tiro. Erano gli anni di Boris Becker, una grande soddisfazione, ma non sono mai andato oltre un livello amatoriale.“

C’è qualche ricordo in particolare?
“Il match giocato contro Maurizio, cugino di Adriano Panatta. Un giocatore che arrivò tra i primi quaranta d’Italia, un buon seconda categoria, e comunque sicuramente fuori dalla mia portata. Prestavo servizio militare in caserma a Belluno, mentre a Polpet si svolgeva un torneo, ma non avevo il permesso per poter uscire e allora, d’accordo con il giudice arbitro, sfidai Panatta direttamente nel campo della Brigata. Con tutta la caserma a tifare per me. Persi di misura, ma resta la partita che ricordo più volentieri, assieme a qualche doppio con mio cugino Roberto e nel misto con Nadia Rossi.“

Le soddisfazioni da dirigente sono state però più numerose.
“Non c’è dubbio, sia a livello locale che nazionale. Mi ricordo che da piccolo guardavo in tv le partite del Foro Italico e Roland Garros, con i vari Panatta, Barazzutti e poi McEnroe e Leconte. Mai avrei pensato che sarei riuscito a conoscerli tutti di persona, cosa resa possibile grazie anche alla mia professione (Montenero è agente generale della Cattolica Assicurazioni per la provincia di Belluno, ndr) Da qui è nata tra l’altro l’idea di realizzare presto un’esibizione. Dobbiamo riportare il grande tennis tra le Dolomiti, dopo la fine degli Internazionali di Cortina, magari approfittando della visibilità delle prossime olimpiadi ampezzane.“

Montenero con Flavia Pennetta

C’è stato qualche incontro particolare?
“Senza dubbio quello con Flavia Pennetta e con le due icone Nicola Pietrangeli e la divina Lea Pericoli, una donna d’altri tempi. Ho partecipato a qualche premiazione assieme a loro, passando delle serate piacevoli. Pietrangeli tra l’altro è anche legato alla nostra provincia. Giocò infatti anche a Pedavena negli anni 50, torneo di cui scrisse pure una penna illustre come quella di Rino Tommasi. Nel suo piccolo Belluno è sempre stata presente nel tennis che conta.

L’incontro con il due volte campione del Roland Garros, Nicola Pietrangeli

E poi c’è da ricordare l’incontro con Mara Santangelo,  ex campionessa di doppio al Roland Garros,  Abbiamo passato due splendide giornate insieme con ragazzi delle scuole di Ponte nelle alpi e Sedico.“

Mara Santangelo con Fabrizio Montenero a Sedico

A tu per tu con la professoressa Mara Santangelo. “Vi insegno come realizzare il vostro match point”

Ma tutto incominciò per Montenero a 21 anni,
“Quando fui eletto vice presidente del club pontalpino, con allora a capo l’ingegnere Franco Piccoli. Era il 91, cinque anni dopo ne raccolsi l’eredità. Tanti giovani sono passati dal nostro circolo, su tutti Daniele Valentino, ancora oggi il bellunese con la classifica più alta. Ho sempre cercato di privilegiare il settore giovanile. Un club non può prescindere da questa attività. Il tennis è uno sport che aiuta più di altri a formare il proprio carattere. Ora ho però lasciato il testimone a Davide Bortot, Sono contento di aver lasciato il club in buone mani. D’altra parte non ho più il tempo di essere in prima linea, ma se serve una mano ci sarò sempre.“

Anche a sostegno di tutto Il tennis bellunese.
“Ognuno ha le sue specificità da rispettare, andiamo d’accordo e ci siamo confrontati spesso anche durante il periodo di lockdown con riunioni via skype. Ora sarebbe bello riproporre il circuito del Grand Prix delle Dolomiti, che si concludeva con una grande festa del tennis provinciale. Ne riparliamo appena passerà questo momento ancora incerto.“

Fabrizio Montenero durante le premiazioni del torneo Open di Pedavena

Dopo tanti anni a Montenero l’entusiasmo non è certo venuto meno.
“Quando si fa una cosa che ti piace, non ci si stanca mai. Devo ringraziare i miei genitori che mi hanno sempre assecondato nelle mie scelte; mi ritengo anche per questo molto fortunato.“

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