Diario dall’Australia 2019/1: Sulle tracce di Roger Federer
Tutto è pronto per un’altra avventura. Si riparte con destinazione Australia. Per il terzo anno consecutivo. Ci eravamo lasciati al ventesimo slam di Roger Federer ed è proprio da lì che ripartiamo. Ancora una volta emozionati all’idea di poter rivedere giocare a Melbourne il campione svizzero. Che ha già fatto vedere di non volere essere solo un comprimario in questo inizio 2019. In attesa di rivederlo giocare e fotografare, lo svizzero è intanto fonte di ispirazione per questa mia nuova avventura. La cui prima tappa è Perth.
Perth by night (©rdophoto)
A qualche giorno dalla vittoria nella Hopman Cup di Roger e Bencic. L’idea di non arrivare subito a Melbourne si rivela più che felice. Intanto si riduce di quasi 4 ore il giro del mondo. Venezia Dubai e poi diritti a Perth con secondo volo di circa dieci ore contro le quasi quattordici. Tre ore di fuso in meno e di conseguenza un ìimpatto giusto un po’ meno invasivo.
Grattacieli illuminati a Perth (©rdophoto)
E poi si possono programmare due gite di serie A, la prima a Rottnest island, la seconda nel deserto dei pinnacoli. La scelta della prima destinazione devo ammettere risale proprio alla vista di un selfie del tutto particolare fatto da Roger con il più famoso abitante dell’isola,
Si chiama Quokka ed è diventato un new funny friend di Roger, beh non solo di Roger,
Il primo selfie del 2019 a Rottnest island (©rdotennis)
La seconda destinazione l’avevo in verità già decisa da tempo senza sapere che quelli della Holman Cup ci avrebbero portato proprio Federer per qualche photo immagine del tutto particolare.. Ma la scopriremo nel prossimo racconto.
Perth è decisamente più piccola di Melbourne e Sydney.. Un’ area centrale che però si può girare in poco tempo Piacevole sia come gente che come temperatura, con un leggero venticiello dall’aria decisamente frizzante. Che però attenua ll caldo australiano che a gennaio può raggiungere temperatura più che africane.
Sulle tracce di Roger Federer. Ecco la centralissima Perth Arena, teatro ad inizio anno della Hopman Cup (©rdotennis)
Dopo la prima nottata passata decisamente in bianco. Dopo appena due ore di sonno profondo, eccoci svegli già a mezzanotte e mezza. Alle sei è stata programmata la sveglia per prendere il treno con destinazione Fremantle. Là dove ci aspetta il Rottnest Express. Attenzione: ci sono due luoghi di partenza uno.. decisamente irraggiungibile con i mezzi pubblici ed uno a poca distanza dalla stazione.
In questo viaggio sono accompagnato dall’amico Renzo, un architetto malato di tennis. Che ad oltre 50 anni si è voluto mettere in gioco diventando maestro per pura passione. “Vengo, ma solo ad una condizione, parliamo tutti i giorni solo in inglese.” Ecco diciamo che il tennis l’ha imparato decisamente meglio dell’inglese, a tratti incomprensibile. Ma nell vita vale sempre la pena buttarsi e poi solo sbagliando si impara…
Ricordiamoci che in Australia esiste il rispetto delle regole come vocazione di vita. Ma se tu chiedi con gentilezza e rispetto riceverai sempre qualcosa in cambio di inaspettato. Come poter prendere il battello in anticipo di un ora rispetto a quanto effettivamente previsto dal biglietto. Poter salire a bordo al B Shed terminal.piuttosto che a Northport (Rous head) ci fa risparmiare anche parecchia strada.
Un’ora di differenza, cosa non banale perché ci consente di arrivare per primi nell’isola col risultato di poter girare in bicicletta quasi da soli per almeno un paio d’ore, potendosi immergere in questo angolo di paradiso quasi in completa solitudine.
Il video presentazione direttamente dalla spiaggia The basin di Rottnest (©rdotennis)
ECCOVI QUALCHE SCATTO giusto per provare a condividere con voi questa splendida giornata
Si gira in bicicletta (non elettrica) con qualche sali scendi impegnativo, se non altro per la presenza a volte di vento forte. Fondamentale munirsi di qualche bottiglia d’acqua, A parte nel punto d’attracco a Thomson Bay, non ci sono negozi in giro e anche i chioschi per bere qualcosa non abbondano.
All’interno dell’isola, una serie di laghetti salati, sulle coste spiagge bianche e rocce per lo più nere. Con conseguente melange continuo di colori.
Geordie Bay e Longbeach bay con sullo sfondo il Bathurst lighthouse (©rdophoto)
Tra le esperienze più belle della giornata una visita fuori programma e soprattutto ad orario ormai chiuso e da solo al lighthouse Wadjemup. Ci si arriva dopo una salita non impossibile, ma che se non sei particolarmente allenato , o per niente come il sottoscritto, diventa in un batter d’occhio la cima Coppa del Giro d’Italia.
La salita che porta al faro (©rdophoto)
In tre sono pronti ad accogliermi “E’ chiuso, ma se vuoi puoi vedere alcune carte informative in questa sala.” Devo avere fatto una faccia davvero molto espressiva. Tanto da impietosirli. “Dai facciamo veloci, 10 minuti e saliamo.” Una scala a chiocciola rigorosamente Made in England.
Tre rampe di scale par arrivare in cima al faro (©rdophoto)
La luce del faro vista dall’interno (©rdophoto)
Arrivo in cima col fiatone ma contento. La guida mi spiega nel mentre anche las torna dell’isola conquistata dagli olandesi che la chiamarono ROTTENEST (tradotto in rats nest) una volta visti tutti i suoi abitanti, i Quokka, di cui al selfie di Roger Federer, confusi con dei topi giganti.
TERMINATA LA VISITA, si prosegue il tour dell’isola , una quindicina di chilometri in tutto, finché si arriva all’ultimo approdo , dai colori caraibici.
L’ultima sosta prima di completare il giro dell’isola (©rdophoto)
E’ così che in un batter d’occhio arrivano le 18.30, orario dell’ultimo battello che se ne ritorna a Fremantle. Una giornata davvero intensa, varrebbe sicuramente stare qualche giorno in più, ma bisogna sapersi ACCONTENTARE !!!!!!