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A tu per tu con la professoressa Mara Santangelo. “Vi insegno come realizzare il vostro match point”

Metti una Trentina in cattedra in provincia di Belluno. E ti trovi a Ponte nelle Alpi Mara Santangelo, una campionessa del tennis che ha smesso di giocare a 30 anni, che a giugno ne compirà 37, e che in mezzo a tante disavventure è riuscita a diventare una top 30, vincere un Roland Garros in doppio e la Fed Cup con la maglia azzurra, insieme alle super campionesse Schiavone, Pennetta e Vinci.

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MARA SANTANGELO in palestra a Ponte nelle Alpi (Belluno) presenta Match Point ed insegna il difficile gioco della vita  (©RDOphoto)

 

Un libro da presentare, Match Point, che è l’ inno al coraggio di andare sempre avanti nel “gioco della vita”, un messaggio positivo per i tantissimi giovani accorsi al palasport di Ponte nelle Alpi.

Quando è incominciata la tua storia nel mondo del tennis ?

“A due anni la mia famiglia si è trasferita in Trentino (Mara è nata a Latina, ndr) i miei genitori gestivano un hotel, dove c’era anche un campo da tennis e a 5 anni mi hanno subito messo una racchetta in mano. Da allora ho coltivato la passione per ogni sport e non riesco ancor oggi a vivere senza un po’ di jogging, giocare a paddel o sciare d’inverno”.

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Mara applaude gli alunni dimostratisi molto attenti durante tutta la lezione (©RDOphoto)

 

Sei comunque riuscita a trovare il tempo per scrivere due libri, “Te lo prometto” e “Match Point” (Edizioni Piemme), che oggi hai presentato ai tanti bambini che hanno gremito il palasport. Non ti hanno mai tolto gli occhi di dosso. Li hai conquistati.

“Delle scolaresche davvero particolarmente attente. Sono io a fare i complimenti a loro. Mi piace incontrare i più giovani, raccontare la mia esperienza (che potete ritrovare descritto nel libro Match point, ndr) insegnare l’importanza di non mollare mai, nonostante tutte le difficoltà che la vita ti può presentare. L’importanza della forza di volontà e la necessità di imparare sempre a rialzarsi”. 

 

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Ma hai poi battuto Serena Williams a Wimbledon?” un’alunna chiede a Mara Santangelo. (©RDOphoto)

E di ostacoli ne hai trovati davvero tanti e anche di particolarmente significativi nel tuo percorso. 

“Da piccola mi hanno detto che non avrei potuto giocare a livello professionistico per un mio grosso problema ad un piedeMia madre è poi mancata in un incidente stradale. Io le avevo promesso che un giorno avrei giocato a Wimbledon e così non mi sono arresa, ho voluto insistere su questa strada, anche e soprattutto per lei. E grazie a terapie particolari e plantari specifici ho potuto realizzare il mio sogno.” 

Un sogno fatto anche di incontri con grandi numero uno del tennis, su tutte Martina Navritolova, che hai incrociato nel 2004 ad Eastbourne solo qualche settimana prima del suo ritiro dal singolare a Wimbledon, quando perse contro l’argentina Dulko.

“C’è una storia particolare dietro. Io mi sono sempre ispirata a lei fin da bambina. In quei giorni stavo soffrendo molto, il piede mi faceva davvero molto male. Prima del sorteggio del tabellone dissi dentro di me: “Smetto, non ce la faccio più”. Era troppo il dolore anche in allenamento. Pensavo fosse il mio ultimo torneo. Prima di addormentarmi quella sera pregai: “Se ci sei signore dammi un segno!” Da lì ecco il primo turno Santangelo-Navratilova. Se non era quello un segnale! Persi, ma era troppa la gioia di stare in campo con il mio idolo. Facevo fatica a muovermi in campo, ma non potevo arrendermi.”

E dal 2004 ecco la nuova ripartenza di Mara, con la scalata fino al numero 27 del mondo.

“Sono felice perché ho dato il mio 100 % nel tennis. Ho solo un unico vero rammarico nella mia vita, quello di non aver dimostrato a mia mamma quando era ancora in vita, tutto l’amore che provavo per lei.”

 

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Assieme a Mara presentiamo la copertina di Match Point (Piemme edizioni). All’interno  ci sono anche  le testimonianze fa gli altri di Igor Cassina, Bebe Vio, Sara Errani. Prefazione affidata a Gianni Rivera.

 

Si può senza dubbio affermare che Santangelo abbia vinto il suo “Match point”.

“Si possiamo dirlo, da parte mia auguro a tutti di raggiungere il proprio match point, nel difficile gioco della vita.”

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Francesco  regala un mazzo di fiori a Mara in rappresentanza di tutti gli alunni intervenuti alla lezione della campionessa trentina (©RDOphoto)

 

Eccovi il video della presentazione di Match Point con Mara Santangelo

 

(Si ringrazia Mara per il tempo dedicatoci e Fabrizio Montenero per la disponibilità)

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